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faccio parte di un gruppo di una decina di quarantenni padovani, tutti laureati in fisica all'Università di Padova, la maggior parte di quali risiede da tempo stabilmente all'estero, fra Spagna, Svizzera, Polonia, Stati Uniti, Brasile, Regno Unito. Per mantenere vivi i nostri legami, ogni anno ci ritroviamo per qualche giorno in una capitale europea, e quest'anno abbiamo deciso per Roma, dove abbiamo soggiornato a fine ottobre. Ovviamente ci teniamo informati sulle vicende italiane, ma un conto è leggere, ed un altro è toccare con mano. E Roma, spiace dirlo, al di là delle straordinarie bellezze artistiche, oggi somiglia più ad una capitale del terzo mondo piuttosto che ad una capitale europea. Rifiuti ovunque, pantegane morte per strada, militari con mitra spianati, autobus strapieni, strade dissestate, villania del personale di bar e ristoranti. Insomma la capitale, che dovrebbe essere il biglietto da visita del nostro Paese, offre al turista uno spettacolo di incuria e degrado, e a noi, italiani all'estero, toglie qualsiasi voglia di ritornare.
Enrico Maria Crisostomo
Madrid
Caro lettore,
purtroppo quella che avete vissuto è l'esperienza di chi abita a Roma o la frequenta. Una capitale umiliata e gestita senza rispetto alcuno della sua storia, del suo ruolo e della sue gente. Certo, ciò che avete visto non è colpa solo di chi oggi governa la città eterna. Ma la giunta retta da Virginia Raggi, nonostante i proclami, non è stata in grado di frenare in alcun modo il degrado e il declino di Roma. Anzi, come avete voi stesso verificato, la deriva della capitale d'Italia si è aggravata, fino ad apparire quasi inarrestabile. Non è un'opinione. Le cronache di tutti i giorni ce lo raccontano e confermano. Gli unici a non prenderne atto sono proprio coloro che sono alla guida della città e occupano anche ruoli di vertice nel governo del Paese.Per loro chi parla dei mali e del degrado di Roma è prevenuto politicamente o fa fake news, cioè diffonde false notizie. Chissà se leggendo una lettera come la vostra si faranno venire almeno qualche dubbio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino