Dobbiamo convincerci: l'unico modo per battere il virus è ridurre i contatti tra le persone. Non c'è altro da fare

Dobbiamo convincerci: l'unico modo per battere il virus è ridurre i contatti tra le persone. Non c'è altro da fare
Caro direttore, le cronache quotidiane dei TG mostrano come nei mercati rionali all’aperto delle città del sud sia sempre “vigilia di Natale”: folle...

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Caro direttore,
le cronache quotidiane dei TG mostrano come nei mercati rionali all’aperto delle città del sud sia sempre “vigilia di Natale”: folle festanti quasi sempre prive di mascherine e senza alcun rispetto del distanziamento; eppure lì il contagio è molto ridotto. Al nord invece, dove sostanzialmente si rispettano gli attuali divieti, avvengono 7-800 decessi al giorno ormai da 2 settimane consecutive! Altra considerazione: si parla sempre di numero di contagi: ma questo dipende esclusivamente da quanti tamponi si eseguono, paradossalmente se si smettesse di eseguire tali accertamenti clinici, i nuovi contagi sarebbero azzerati!!! Qualcosa non quadra, sorge il dubbio che tutte queste misure, che oltretutto ci stanno mettendo economicamente in ginocchio, non siano la soluzione. È vero che sono adottate da molti paesi, ma forse perché non se ne conoscono altre e ci si prova comunque!

Roberto Bianchini
Treviso
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Caro lettore, 

è vero: nonostante restrizioni e divieti molti mercati all’aperto continuano ad essere piuttosto frequentati e, come abbiamo visto nei giorni scorsi, non solo al Sud, ma anche al Nord. Qualcuno certamente abusa del “diritto alla spesa” e ne approfitta per uscire di casa più frequentemente di quanto sarebbe opportuno e necessario. Tuttavia, nel complesso, le persone stanno dando prova di disciplina e consapevolezza. E bisogna fare di tutto perchè si continui così. Anzi: perchè regole e divieti siano sempre più rispettati e fatti rispettare. Non c’è alternativa. L’unica vera arma di cui disponiamo per combattere questo virus è, in assenza di un vaccino, la riduzione di contatti tra le persone. Solo così facendo possiamo pensare di arrestarne la diffusione e ridurre il numero di contagi. Anche i tamponi servono a questo: a individuare e isolare le persone infette (anche quelle asintomatiche, cioè apparentemente sane) e i loro congiunti. Se non facessimo i tamponi certamente la curva quotidiana dei contagi crescerebbe meno, ma questo non significherebbe una minore diffusione del virus. Bensì una più bassa evidenza momentanea del numero dei contagiati che però, nel frattempo, muovendosi ed entrando in contatto con altre persone, diffonderebbero sempre di più il virus.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino