Banche, una provocazione: vediamo chi risponde

Banche, una provocazione: vediamo chi risponde
Egregio direttore, questo è il discorso che vorrei ascoltare da alcuni parlamentari veneti. L'ho scritto io, rinuncio al copyright. ...

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Egregio direttore,
questo è il discorso che vorrei ascoltare da alcuni parlamentari veneti. L'ho scritto io, rinuncio al copyright.

«Mi rendo conto che siamo arrivati tardi, che ci siamo lasciati cogliere di sorpresa dagli eventi e che in un tema nuovo e inesplorato come le nuove regole europee sulle banche e sul bail-in la nostra azione e' stata debole. Ora abbiamo colto l'ultima possibilità per arginare il più possibile uno smottamento che stava per diventare una frana rovinosa che avrebbe seppellito tutto e tutti con effetti da catastrofe per l'intera economia nazionale. Non mi nascondo però che il colpevole ritardo e indecisione con cui si è agito hanno provocato comunque ingentissimi danni e sofferenze ad un territorio, il Veneto, da sempre abituato al lavoro al risparmio ed alla fiducia nel legislatore e nelle istituzioni che di quel lavoro, fiducia, risparmio sono i custodi. Il decreto legge che salva le popolari venete trasferendole a Banca Intesa è diventato il male minore ma pur nella legittimità come atto legislativo e amministrativo presenta indubbiamente delle forti criticità sotto il profilo costituzionale, giuridico ma soprattutto etico. Ecco, è proprio sulla base di considerazioni etiche e morali che dopo aver votato a favore di quel decreto che considero ormai inevitabile, ho provveduto a presentare al parlamento le mie dimissioni. Ritengo che ormai sia venuto a mancare quel rapporto fiduciario col territorio che rappresento e in cui sono stato eletto: ho fallito nella cura degli interessi legittimi degli elettori e il permanere alla carica che il popolo sovrano mi ha conferito mi sembrerebbe il segno della usurpazione della politica sull'etica, dell'interesse partitico sul senso civico. Ringrazio tutti e lascio ad altri, forse più capaci, il gravoso compito, scusandomi per gli errori commessi anche se in buona fede».
Claudio Granziera
Susegana (Tv)


Caro lettore,

credo che più che ai singoli deputati del territorio, le responsabilità siano riconducibili al governo che ha colpevolmente atteso troppo tempo prima di intervenire, lasciando che la situazione già molto critica delle due banche si deteriorasse ulteriormente. Ma raccolgo la sua provocazione. Sarebbe interessante se qualche parlamentare volesse provare a risponderle. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino