La Caporetto sportiva a 100 anni da quella "vera", ma ora e sempre forza ragazzi!

La Caporetto sportiva a 100 anni da quella "vera", ma ora e sempre forza ragazzi!
Caro Gazzettino, premesso che una tragedia come quella di Caporetto non può essere minimamente paragonata con quanto successo a San Siro, voglio comunque partire dal...

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Caro Gazzettino,
premesso che una tragedia come quella di Caporetto non può essere minimamente paragonata con quanto successo a San Siro, voglio comunque partire dal parallelo Cadorna/Ventura per la mia riflessione sullo status quo pallonaro. Sono un convinto credente della teoria dei corsi e ricorsi storici e non mi stupisco nel notare come la disfatta SPORTIVA peggiore della storia recente si sia verificata a 100 anni esatti di distanza da quella peggiore a livello militare.


All'indomani di Caporetto il nostro governo decise di destituire colui che si era dimostrato inadatto a condurre un conflitto sottovalutato in partenza e portato avanti senza conquistarsi mai la stima dell'esercito che aveva mandato a morire con cieca indifferenza. Al suo posto nominò il Generale Diaz che con un approccio più empatico riuscì a sfruttare l'onta della sconfitta a suo vantaggio, fortificando il senso di appartenenza di un intera nazione sull'orlo del baratro e restituendo ad un esercito in ginocchio (rinforzato da giovanissime leve) la determinazione necessaria per risalire la china e ritornare trionfalmente alla vittoria. Del resto il bello di noi italiani ė proprio questo: come una fenice sappiamo risorgere dalle nostre ceneri e non ho motivo di credere che stavolta possa andare diversamente. Come la storia ci insegna però bisogna drasticamente cambiare la mentalità dei vertici perchė saranno loro a doverci tirare fuori da questa situazione molto delicata... ė il tempo di tagliare i rami secchi, guardare in faccia la realtà e riconoscere che serve una rifondazione dal basso, dai campi di periferia, dove sotto il fango e lontani dalla luce dei riflettori sgomitano i campioni di domani. Abbiamo bisogno di loro e dobbiamo consentire a chi li sta facendo crescere tutta l'assistenza possibile per riuscire a svolgere al meglio il proprio lavoro.

Il talento calcistico ai ragazzi italiani non ė mai mancato, sta alla nostra federazione saperlo valorizzare e ad un commissario tecnico che sia all'altezza delle prossime e delicate sfide. Vorrei che il nuovo ct abbia il coraggio di affidarsi a dei volti nuovi e affamati per tornare a farci battere il cuore e a riportarci a sognare in grande! Sembra passata una vita dalle notti magiche e dal cielo azzurro sopra Berlino... ma con un buona dose di pazienza, una corretta strategia di programmazione e una sana reazione di orgoglio non posso che essere ottimista per il futuro degli azzurri!
Ora e sempre forza ragazzi!!!


Andrea Secco 
Preganziol (Treviso)
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Il Gazzettino