La lettera anonima a Willy Monteiro commuove i social

Fiori, tanti, una maglia della Roma e una lettera. Anonima. Un messaggio trasferito sui social da una foto. Parole per un ragazzo che non c'è più. Ucciso dalla...

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Fiori, tanti, una maglia della Roma e una lettera. Anonima. Un messaggio trasferito sui social da una foto. Parole per un ragazzo che non c'è più. Ucciso dalla follia, dall'ignoranza. Nel luogo dove è stato assassinato Willy Monteiro c'è un pellegrinaggio silenzioso di persone investite, indirettamente per fortuna loro, dalla violenza di un fatto di cronaca che ha sconvolto una comunità intera. Da Colleferro ai social, questa lettera protetta da un foglio di plastica trasparente è diventato un posto condiviso migliaia di volte tra Facebook, Instagram e Twitter. Eccolo il testo della lettera


«Ciao Willy, in questi giorni tutte le testate giornalistiche, i telegiornali, le persone del mio territorio dicono che ci ha lasciato una persona e un ragazzo normale. Normale in questa società è guadagnare criminalizzando e anormale lavorare alla giovane età di 21 anni a prezzi imposti da contratto collettivo del lavoro. Normale in questa società è mostrare i propri pettorali, tatuaggi, il proprio fisico ed usarlo senza testa, è anormale rincorrere un pallone per divertimento e voglia di stare insieme. Normale è coloro che fanno branco, che si sentono forti insieme, è anormale invece schierarsi da solo per difendere un amico contro tutto e tutti. Normale fuggire da codardi, anormale è affrontare le ingiustizie».



«Ecco caro Willy, io non ti definisco normale, perché di normali in questo mondo ce ne sono tanti, tu sei ‘anormale'. Anormale perché non hai girato le spalle a nessuno, hai difeso persone con carnagione di pelle diversa dalla tua, perché hai detto la tua. Non ti conoscevo, ma per me sei un supereroe, sceso in questa terra per fare capire che il normale è sbagliato e che il diverso è bello. Adesso vogliono cercare i colpevoli, ma se riflettiamo sappiamo tutti che ognuno di noi è stato normale… Sono anche io un po' anormale come te. Riposa in Pace, Willy bello»

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Il Gazzettino