Torino, buste esplosive a due pm: evacuata parte del tribunale

Torino, buste esplosive a due pm: evacuata parte del tribunale
Due buste che contenevano polvere da sparo, fili elettrici e batterie, che avrebbero potuto esplodere, sono state bloccate oggi al Palazzo di Giustizia di Torino. Erano...

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Due buste che contenevano polvere da sparo, fili elettrici e batterie, che avrebbero potuto esplodere, sono state bloccate oggi al Palazzo di Giustizia di Torino. Erano indirizzate a due pm, Roberto Sparagna e Antonio Rinaudo, impegnati in alcune delle più importanti inchieste che riguardano la criminalità organizzata, le frange violente del movimento No Tav e l'area anarchica. Ed è proprio su quest'ultima che sono orientate le indagini, coordinate dalla Procura di Milano, anche se non vengono trascurate altre ipotesi.

 
Al momento non è giunta nessuna rivendicazioni ma nei giorni scorsi, in occasione del processo "Scripta Manent" in cui sono accusati 17 anarchici, un presidio di antagonisti aveva insultato e minacciato il pm Sparagna. L'allarme è scattato nel cuore della mattinata al Palagiustizia "Bruno Caccia": i plichi sono stati intercettati nel locale di smistamento della corrispondenza, prima quindi del passaggio ai metal detector e della consegna negli uffici dei magistrati. Riportavano come mittenti il nome di presunti avvocati e timbri apposti a Genova. All'interno né lettere né messaggi, ma polvere da sparo e fili elettrici collegati alle batterie, un meccanismo che avrebbe potuto causare uno scoppio con l'apertura a strappo. Le buste sono state consegnate agli artificieri dei carabinieri, che hanno portato i potenziali ordigni nell'ampio cortile del Palazzo di Giustizia, da cui sono state fatte allontanare tutte le persone.


L'ingresso principale del Palagiustizia è rimasto chiuso, ma la cittadella giudiziaria non è stata completamente evacuata. «È un segnale davvero brutto - ha commentato al Tg regionale di Rai 3 il procuratore Francesco Saluzzo le buste erano indirizzate a colleghi impegnati in inchieste sulla criminalità organizzata, le frange estreme del movimento No Tav e l'area anarchica». Lunedì scorso, all'apertura dell'udienza preliminare di "Scripta Manent" per una serie di azioni (tra cui l'invio di pacchi bomba), compiute tra il 2003 e il 2015, di cui è accusata la federazione anarchica Fai-Fri, il pm Sparagna aveva esteso il fronte delle accuse mosse dalla procura di Torino depositando le carte di un'inchiesta parallela - con materiale proveniente dalle procure di Roma e Napoli - terminata nei giorni scorsi con l'avviso di chiusura indagini per sette persone.
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Il Gazzettino