Terremoto, titolare hotel compra lingotti d'oro con i soldi per l'accoglienza: poi fallisce

Terremoto, titolare hotel compra lingotti d'oro con i soldi per l'accoglienza: poi fallisce
Sono stati usati per acquistare 51 lingotti d'oro per un peso di 13 kg, secondo gli investigatori della Finanza della Tenenza di Camerino, i soldi percepiti dai titolari...

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Sono stati usati per acquistare 51 lingotti d'oro per un peso di 13 kg, secondo gli investigatori della Finanza della Tenenza di Camerino, i soldi percepiti dai titolari di un un hotel nella provincia di Macerata che ha fornito accoglienza agli sfollati del sisma del 2016 e ai rappresentanti delle forze dell'ordine impegnati, anche per mesi, nelle aree terremotate.


Per questi servizi l'hotel ha ricevuto dalla Regione Marche e dalla Prefettura di Macerata un milione e mezzo di euro. Nonostante questo afflusso di risorse, però, la società che gestiva la struttura è andata in bancarotta e l'albergo ha chiuso in battenti. Le indagini condotte delle Fiamme Gialle hanno appurato che oltre un milione di euro era stato distratto da soci e amministratori, tutti imparentati tra loro, dai conti bancari della società: di questa somma almeno 500 mila euro sono stati usati per acquistare i lingotti d'oro. Cinque gli indagati.

La Guardia di finanza, che ha condotto un'indagine di polizia economico-finanziaria e giudiziaria, coordinata dal Procuratore della Repubblica di Macerata Giovanni Giorgio e dal sostituto Vincenzo Carusi, ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo su 19 lingotti (valore 200 mila euro), trovati in una botola sotto il letto di uno degli indagati e di disponibilità finanziarie varie. I finanzieri hanno analizzato le pratiche dei servizi di accoglienza, riscontrando presunte irregolarità. Ma soprattutto si sono accorti che la società ha omesso di presentare dichiarazione dei redditi e dell'Iva per gli anni 2016 e 2017, risultando così evasore totale.

L'inchiesta «El Dorado» è una costola di quella, sempre coordinata dalla Procura di Macerata, sui «furbetti del Cas», il contributo di autonoma sistemazione indebitamente percepito (a volte anche in buona fede) da chi non ne aveva diritto: in tutto 190 persone segnalate (al 30 novembre) per illecita percezione del Cas per un ammontare di 1 milione e 126 mila euro.


Proposti sequestri per oltre un milione, ma finora ne sono stati effettuati per 450 mila euro. Ma i casi dell'hotel e del Cas sono solo alcuni in cui illeciti di vario tipo, dimostrati o presunti, hanno costellato la fase dell'emergenza e poi quella della fase post sisma: dal fenomeno del caporalato e dalla mancanza di sicurezza nei cantieri della ricostruzione, denunciati dai sindacati, ai problemi negli appalti e sub appalti per la fornitura delle Sae, le 'casettè dei terremotati.
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Il Gazzettino