Tamara Pisnoli, l’ex moglie di De Rossi condannata a sette anni per tentata estorsione e rapina

Vittima l’imprenditore Antonello Ieffi che è stato compagno di Manuela Arcuri

Tamara Pisnoli, l’ex moglie di De Rossi condannata a sette anni per tentata estorsione e rapina
Per aver preteso con la forza dall’imprenditore Antonello Ieffi, ex compagno di Manuela Arcuri, un bonifico di 150mila euro (dopo avergliene dati 84mila), Tamara Pisnoli, 39...

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Per aver preteso con la forza dall’imprenditore Antonello Ieffi, ex compagno di Manuela Arcuri, un bonifico di 150mila euro (dopo avergliene dati 84mila), Tamara Pisnoli, 39 anni, ex moglie della bandiera della Roma Daniele De Rossi, è stata condannata a 7 anni e due mesi di reclusione. Questa la pena stabilita ieri dai giudici della quarta sezione del tribunale di Roma a carico della 39enne. Stessa sentenza anche per Francesco Camilletti e Francesco Milano, che avrebbero costretto Ieffi a recarsi presso l’abitazione della Pisnoli, dove l’imprenditore sarebbe stato picchiato per convincerlo a versare la somma richiesta. Per tutti le accuse erano tentata estorsione e rapina aggravata. 

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L’INCHIESTA

Una lunga inchiesta partita nel 2013 dopo la denuncia della vittima. E un’approfondita indagine eseguita dai carabinieri del Nucleo investigativo di Roma. I militari hanno ricostruito l’intero quadro accusatorio a carico dei tre imputati. Secondo quanto ricostruito in aula, la ex di De Rossi – figlia di Massimo Pisnoli, pregiudicato, ucciso nell’agosto del 2008 per motivi legati a una rapina – all’epoca dei fatti, aveva appena concluso un affare con Ieffi, versandogli 84mila euro come acconto per l’acquisto di una licenza per un impianto fotovoltaico dalla società E-Building Real Estate dell’imprenditore. Un affare da cui però la Pisnoli avrebbe deciso di uscire pretendendo la restituzione della somma.

Anzi: sopra l’acconto versato, avrebbe chiesto oltre 100 mila euro. Al rifiuto dell’imprenditore - era il 17 luglio del 2013 - sarebbe scattata la trappola. A Ieffi avrebbero chiesto un appuntamento per parlare dell’affare in un bar dell’Eur. Una volta arrivato all’appuntamento, lo avrebbero poi portato nel maxi appartamento di Pisnoli all’Eur dove si sarebbe consumata l’aggressione. Davanti alle reticenze dell’uomo, la Pisnoli gli avrebbe urlato (secondo le testimonianze): «Sai quanto ce metto a fa ammazza’ `na persona? Basta che metto 10 mila euro in mano a un albanese. Non ce metto niente!!!». Ieffi però non cede, e allora iniziano a picchiarlo, fino a ferirlo con un coltello. L’ostinazione dell’imprenditore avrebbe costretto il gruppo a portarlo prima in un altro luogo e poi ad abbandonarlo per strada. Una volta libero, è stato lo stesso Ieffi a denunciare la vicenda. 

LA CONDANNA

Quindi l’avvio delle indagine con l’individuazione dei tre indagati già dal 2014, oggi imputati. Con la prima sentenza arrivata ieri: «Attendiamo le motivazioni dei giudici e ricorreremo in appello» annunciano Valerio Balsamo e Miguel Caccamo, legali dell’imputato Francesco Milano. «La condanna mi coglie assolutamente di sorpresa. È una storia che risale a ben 10 anni fa, che comincia con una truffa nei miei confronti e in cui mi riconosco l’unica colpa di frequentazioni sbagliate, da anni scomparse dalla mia vita. Sono colpe che non giustificano una condanna così severa. Sono certa che alla fine del processo la mia buona fede verrà accertata» commenta invece Tamara Pisnoli attraverso i suoi legali.

flaminia.savelli@ilmessaggero.it

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Il Gazzettino