Il suo caso aveva fatto parlare in tutta Italia, sconvolgendo l’opinione pubblica: l’infermiera killer Sonya Caleffi è tornata in libertà. Dal...
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La terribile accusa che si portava dietro era di aver ucciso 28 pazienti, accusa che le costò il soprannome di «angelo della morte». Secondo quanto emerse al processo, che vide la Caleffi condannata a 20 anni, le vittime erano malati, perlopiù anziani, uccisi dall’infermiera tramite iniezioni d’aria in vena che provocavano embolie e quindi la morte.
Il processo ha stabilito che Sonya è colpevole di cinque omicidi e di due tentati omicidi: scontata solo una parte della pena, è stata mandata in affidamento in prova ai Servizi sociali di Milano. Nel 2010, in carcere, si era nel frattempo sposata con un altro detenuto. Secondo le accuse, Sonya aveva ucciso 18 persone all'ospedale Manzoni di Lecco, le altre 10 all'ospedale Sant'Anna di Como, ma il legame tra lei e tutte queste morti non è mai stato dimostrato. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino