Applausi, sorrisi e un accenno di intonazione dell'inno nazionale italiano. È diventata una festa lo sbarco a Catania dei 47 migranti da 13 giorni a bordo della Sea...
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«Ne prenderemo uno» annuncia il ministro Salvini, in attesa di «sigillare i porti», anche perché, sostiene, «non possiamo farci dare lezione da qualche furbetto che viene dalla Germania con una nave...». I 15 minorenni sono invece in un centro di accoglienza di Catania inserito nel progetto Fami del Viminale. Su loro la tutela del Tribunale per i minorenni che li rende «non trasferibili» senza l'autorizzazione del giudice. Ha avuto una navigazione lenta la Sea Watch 3, bloccata fino all'alba a Siracusa per un guasto al verricello dell'ancora. Infine la partenza, scortata da motovedette di Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto, fino alla destinazione finale: Catania. Subito dopo l'attracco è scattata la 'festà con i migranti che hanno applaudito e si sono abbracciati tra loro e con l'equipaggio.
Affermazioni che l'organizzazione non governativa contesta e, dopo avere scritto di essere «contenta che il calvario sia finito per i nostri ospiti», ribadisce le perplessità per l'approdo alle pendici dell'Etna: «Dobbiamo andare a Catania - posta - un porto dove c'è un procuratore noto per la sua agenda sulle Ong che salvano in mare. Se questa non è una mossa politica, non sappiamo cosa sia. Speriamo per il meglio, ma ci aspettiamo il peggio». Ma la temuta ipotesi di un sequestro o di un altro provvedimento giudiziario, almeno per il momento, non arriva. Poliziotti, finanzieri e uomini della Capitaneria di porto sono saliti sulla nave, ma per «indagini di routine» disposte dal procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, secondo «un protocollo consolidato nel tempo».
Polizia e fiamme gialle hanno sentito il capitano e l'equipaggio sulle operazioni di salvataggio e sulla rotta seguita. Accertamenti amministrativi sono in corso invece da parte della Capitaneria di porto. Al momento non ci sono indagati sostiene uno dei legali della Ong, l'avvocato Alessandro Gamberini, che anticipa la strategia di un'eventuale battaglia legale: «la competenza è radicata a Siracusa, dove la nave è approdata, non a Catania». Da Torino intanto parte la battaglia di 'Lasciateci entrarè che ha denunciato il ministro per attentato alla costituzione, abuso in atti di ufficio, sequestro di persona, violenza privata e tortura. L'Unhcr, su Twitter, scrive che le Ong «hanno un ruolo vitale» per il salvataggio dei migranti nel Mediterraneo e, dunque, deve essere «ripristinata la capacità di soccorso e sbarco» per le navi umanitarie. E in serata il ministro apre un altro fronte immigrazione in Sicilia: «via al trasferimento degli ospiti dal Cara di Mineo: la partenza dei primi 50 è in programma il 7 febbraio, mentre entro fine mese lasceranno la struttura altri cento». La chiusura entro l'anno. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino