Il racconto: «Io, aggredito per strada da un gruppo di ragazzi». I testimoni: «Volevano ucciderlo»

Il racconto: «Io, aggredito per strada da un gruppo di ragazzi»
Violenta aggressione ai danni di un 50enne fuori un bar nella zona sud di Roseto, in provincia di Teramo. L’uomo, che ha perso i sensi, il volto tumefatto, il...

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Violenta aggressione ai danni di un 50enne fuori un bar nella zona sud di Roseto, in provincia di Teramo. L’uomo, che ha perso i sensi, il volto tumefatto, il sopracciglio sinistro spaccato, è stato ricoverato in ospedale. Il tutto è successo poco prima delle 19 di una domenica d'agosto afosa, con i turisti di ritorno dal mare. Un gruppo di ragazzi tra i 20 e i 25 anni, quattro o cinque, mentre passavano davanti il locale hanno visto il 50enne e, senza dire una parola, uno di loro gli ha sferrato due pugni al volto. Quando era a terra, calci lungo il corpo. La scena non è passata inosservata: alcuni passanti e clienti del bar sono usciti ad aiutare la vittima a terra e sanguinante. Gli aggressori, che inizialmente si sono allontanati, stando a quanto si apprende, dopo qualche minuto sono tornati per continuare a picchiare il 50enne. Un uomo, intervenuto a soccorrere il ferito, ha urlato: «Ora basta. Lo avete quasi ucciso. Ditemi, cosa gli volete fare di più?»

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Tra l’uomo e i 20enni sono iniziate a volare parole grosse e urla che hanno fatto affacciare dai balconi il quartiere. Uno dei giovani ha estratto un coltello a serramanico dal marsupio e l’ha puntato verso il soccorritore. Poi una donna dal balcone ha urlato: «Carabinieri, carabinieri» e i ragazzi si sono messi a correre lungo la statale 16 facendo perdere le loro tracce. Un ragazzo del posto ha chiamato il 118 e le forze dell’ordine. Sul luogo sono intervenute due ambulanze. I sanitari inizialmente hanno avuto grosse difficoltà nel far alzare il 50enne da terra: ogni volta che cercava di mettersi in piedi ricadeva al suolo. Sul luogo sono anche intervenuti polizia e carabinieri. Sia i militari che gli agenti hanno raccolto la testimonianza della vittima: «Mi hanno massacrato, sono stranieri, non li conosco». Una ricostruzione che non ha convinto appieno le forze dell’ordine. Poi sono stati sentiti alcuni testimoni. Acquisite le immagini di videocamere sia di alcune abitazioni private che di attività commerciali. 
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Il Gazzettino