Roma, la figlia della donna trovata morta: «C'è qualcosa di strano, mamma non sarebbe mai andata lì»

Ancora non sa i particolari, del volto deturpato, dai rovi e dal tempo che è passato. Deve parlare con il medico legale e i carabinieri hanno avuto la delicatezza di non...

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Ancora non sa i particolari, del volto deturpato, dai rovi e dal tempo che è passato. Deve parlare con il medico legale e i carabinieri hanno avuto la delicatezza di non farle vedere sua mamma. Ma di una cosa è certa, Laura Antinoro, la figlia di Amina De Amicis, l'89enne scomparsa venerdì scorso e trovata questa mattina in un terreno di fronte a un centro commerciale, in via don Primo Mazzolari, a Roma«Ci siamo passati tutti, io per prima, abbiamo setacciato quell'area dietro casa, i cani, i droni, i carabinieri, la protezione civile, encomiabili, senza sosta. E mamma non c'era. Anche perché camminava a fatica, non si sarebbe spinta in mezzo all'erba alta, per finire dentro una buca».





Prende corpo così anche per la famiglia l'ipotesi che la donna sia stata portata lì successivamente, anche perché era solita chiedere passaggi. «Non riesco a capire come può stare lì, in quello slargo con l'erba alta dove non si sarebbe mai addentrata, un posto infido, pieno di buche, facevano fatica anche i carabinieri a camminare. L'ho cercata dappertutto, stamattina mi sono fermata per caso, avevo il frigo vuoto ero andata a fare la spesa, stavano ancora cercando senza sosta. A un certo punto gli uomini della Protezione civile hanno alzato la mano verso il comandante, avevano trovato qualcosa... Ma non mi hanno fatto avvicinare, non me la vogliono far vedere, dicono che è da parecchi giorni che è deceduta, mi hanno dato solo la borsa e il borsellino, dicono che stava in una buca». Ma ripete: «Qualcosa non torna, il posto ripeto è strano: al centro di un prato, difficile da arrivarci per tutti. Io però c'ero passata là».


Amici e parenti non sono per nulla certi che sia davvero morta lì: «L'hanno portata qui stanotte, noi fino all'ultimo l'abbiamo cercata e qui passano continuamente i residenti che portano a passeggio i cani. Possibile che nessuno ha visto niente?». E la figlia: «Quanto l'ho cercata, mi sono uccisa, non mi dò pace».  Più tardi scoprirà che il corpo era in posizione supina, all'interno di una buca e in stato di parziale decomposizione (è stata riconosciuta grazie ai documenti che aveva nel portafogli all'interno della borsa dove erano anche i soldi). Gli investigatori propendono per una morte accidentale, forse dopo una caduta. Ma resta il fato che la stessa Protezione civile che in mattinata dopo sei giorni l'ha trovata, non l'aveva vista domenica e lunedì scorso quando, sempre insieme ai carabinieri, erano passati nello stesso terreno per una battuta. Impegnati nelle indagini i carabinieri di Tivoli.   Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino