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Con l'avvento della zona bianca, l'Italia si prepara alle riaperture e anche la ristorazione inizia a riprendere la proprià attivià. «Con la riapertura totale della ristorazione al chiuso e all'esterno dal primo giugno si prepara una estate a tavola da 30 miliardi di euro spesi da italiani e stranieri nei 360mila bar, ristoranti, pizzerie ed agriturismi aperti lungo tutta la Penisola». È quanto emerge dall'analisi della Coldiretti sull'impatto delle nuove norme anti Covid nei prossimi 4 mesi con l'arrivo delle regioni bianche e lo stop al limite di 4 posti per tavolo, le aperture all'interno dei locali e il superamento graduale del coprifuoco. «Il buon andamento delle presenze del weekend e le prenotazioni per la Festa della Repubblica - sottolinea la Coldiretti - evidenziano la ricerca degli italiani della convivialità a tavola dopo mesi di privazioni. Prospettive incoraggianti - continua la Coldiretti - si hanno anche per il turismo straniero grazie all'arrivo del green pass e al netto miglioramento della situazione dei contagi».
«Una importante inversione di tendenza dopo che la spesa in vacanza per il cibo lo scorso anno per la pandemia Covid - sottolinea la Coldiretti - è scesa del 58%, al minimo da almeno un decennio.
«La drastica riduzione dell'attività - continua la Coldiretti - ha pesato infatti sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. La ripresa della ristorazione legata al turismo è importante anche per la salvezza delle specialità dell'enogastronomia locale, dai formaggi ai salumi fino ai dolci che rischiavano di scomparire per la mancanza di sbocchi di mercato con l'assenza di turisti e la chiusura di ristoranti e agriturismi». «Il cibo sarà quest'anno la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per street food o specialità enogastronomiche, senza dimenticare i souvenir», conclude la Coldiretti.
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