Referendum, D'Alema: minaccioso schieramento per il sì

D'Alema
«Non esiste uno schieramento politico del No, questa è la differenza fondamentale in questa campagna. Esiste invece un blocco governativo del Sì, il cosiddetto...

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«Non esiste uno schieramento politico del No, questa è la differenza fondamentale in questa campagna. Esiste invece un blocco governativo del Sì, il cosiddetto partito della Nazione, che coincide con la maggioranza di governo ed è sostenuto dai poteri forti di questo Paese». Lo dice Massimo D'Alema ad un'iniziativa a Roma sul referendum.


«Uno schieramento - aggiunge- minaccioso che lancia insulti che non dovrebbero appartenere al confronto cui siamo chiamati e così minaccioso che ha avviato campagna minacciando la fine del mondo se dovesse vincere il no, alimentando un clima di paura e intimidazione da far sentire in colpa chi è per il No come se portasse il Paese verso il baratro».

«Rivolgo un appello ai parlamentari, visto che quella è una delle varie poltrone a cui ho rinunciato senza cercarne altre, perché all'indomani del referendum portino avanti la nostra proposta perché il cammino delle riforme non si ferma se vince il No», dice Massimo D'Alema a proposito della proposta di legge presentata oggi con Gaetano Quagliariello. «Magari il Pd si opporrà, io rivolgo l'appello a quanti sono qui». Proposta che prevede tra l'altro la riduzione del numero dei parlamentari. «Si toglie così - spiega sul punto - anche quel l'unico argomento vero della campagna governativa: 'cacciamo i politici', dicono, che come slogan del capo dei politici... Il populismo è un problema del nostro tempo ma il populismo dall'alto è molto più pericoloso di quello del cittadino comune».


A gettare acqua sul fuoco interviene in serata Gianni Cuperlo, espressione della minoranza dem: «D'Alema ha un carattere combattivo, lo sappiamo, e ha assunto una posizione molto netta contro questa riforma. Io tuttavia non condivido il senso, la natura e lo stile di queste dichiarazioni. Non possiamo stressare così il paese per due mesi, sarebbe come far correre la maratona ad un cardiopatico. Ed è un problema che riguarda tutti, in primo luogo chi ha la responsabilità di guidare il paese e la Sinistra, a cui voglio fare appello affinchè riconduca la discussione ad una compostezza che è il bene dell'Italia», ha detto ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7.
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Il Gazzettino