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Volenteroso, sorridente, sempre pronto a dare una mano. E lo dimostra il fatto che giovedì scorso alle sei e mezza di sera, orario di punta al supermercato del centro commerciale Milanofiori, Luis Fernando Ruggieri si trovasse in cassa. Non era il suo ruolo, lavorava in reparto, ma si è prestato ben volentieri ad aiutare i colleghi. Luis Fernando, 46 anni, origini boliviane, è stata l'ultima persona aggredita da Andrea Tombolini e con lui, forse per la posizione o la concitazione, è stato particolarmente feroce. Una coltellata affondata nel fianco, l'altra al petto. Ruggieri cade a terra, tra i sacchetti sotto la cassa e gli espositori di gomme da masticare. Le telecamere di sicurezza riprendono l'aggressore che vaga ancora per qualche istante, urlando, e i clienti che fuggono alla vista dei corpi e del sangue sul pavimento. Luis Ruggieri, dicono ora i colleghi tra le lacrime, si è trovato nel posto che non era il suo al momento sbagliato.
LA LAUREA
Quando sono arrivati i medici del 118 era già in arresto cardiaco ed è morto mentre l'ambulanza correva verso l'ospedale. Il padre Federico Ruggieri ora stenta a parlare, il pianto ha il sopravvento. «L'ho adottato da piccolino - racconta - L'ho amato sempre e lui mi voleva un bene dell'anima».
«Per non far passare il tempo in attesa di un lavoro nel periodo del lockdown ho iniziato di nuovo a studiare. Per interesse privato e in futuro vedremo. Ho scelto un'università on line per non ostacolare eventuali opportunità lavorative come questo percorso in Carrefour», spiegava lui stesso. Dal 2017 abitava con la compagna a Trezzano sul Naviglio, nell'hinterland di Milano, l'estate scorsa la relazione naufraga e lui si trasferisce in città. La sua carriera lavorativa è soprattutto nella grande distribuzione organizzata. Prima all'Esselunga per oltre vent'anni, poi alcune brevi esperienze in altre aziende e tre anni fa, l'assunzione al Carrefour. All'ipermercato di Assago era addetto alle vendite.
Come spiega nel suo profilo LinkedIn: «Rifornisco il reparto scatolame, drogheria, grocery, profumeria con l'ausilio di transpallet e muletti elettrici». Niente pagamenti quindi, in genere presidiava il reparto acque minerali, dove i contatti con il pubblico sono sporadici. Ma ogni tanto capitava che sostituisse qualche collega e così è accaduto giovedì, come conferma la collega Giovanna Fontana: «È stato sfortunato. A volte gli chiedevano di aiutare in cassa, può succedere quando c'è folla». E lui non diceva mai di no.
L'ULTIMO FENDENTE
Ma due giorni fa si è trovata di fronte Tombolini. «L'aggressore - ricostruisce la tempistica il comandante provinciale dei carabinieri di Milano, Iacopo Mannucci Benincasa - raggiunge il supermercato alle 18.35, si muove in questi spazi cercando qualche cosa, fino a che si sofferma sugli scaffali dove ci sono dei coltelli da cucina confezionati in scatole. Ne estrae uno. Ci sono urla, grida, sangue e persone che corrono. Tutto si conclude alle 18.43, davanti alle casse». A terra sono riversi il calciatore del Monza Pablo Marì, Franco Caddeo e Francesco Rizzini, ricoverati in prognosi riservata ma non in pericolo di vita. «L'aggressore viene buttato sul pavimento nell'atto di colpire e subito disarmato», spiega il colonnello. In totale, «passano neanche otto minuti da quando accede all'area del supermercato a quando viene bloccato». L'ultimo colpo di Andrea Tombolini è per Luis Fernando, cassiere per caso, «che viene ferito mortalmente al fianco destro».
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Il Gazzettino