Volenteroso, sorridente, sempre pronto a dare una mano.
LA LAUREA
Quando sono arrivati i medici del 118 era già in arresto cardiaco ed è morto mentre l'ambulanza correva verso l'ospedale. Il padre Federico Ruggieri ora stenta a parlare, il pianto ha il sopravvento. «L'ho adottato da piccolino - racconta - L'ho amato sempre e lui mi voleva un bene dell'anima». La cosa più bella di Luis, ricorda, è che «ha sempre cercato di migliorarsi». A cominciare dagli studi. Ruggieri non era una persona che si accontentava, alzava sempre l'asticella. Dopo la maturità scientifica al liceo Piero Bottoni, negli anni 90 si iscrive a Ingegneria informatica al Politecnico di Milano, interrompe gli studi per lavorare ma durante l'isolamento della prima ondata di Covid ne approfitta per ricominciare con Scienze biologiche.
«Per non far passare il tempo in attesa di un lavoro nel periodo del lockdown ho iniziato di nuovo a studiare. Per interesse privato e in futuro vedremo. Ho scelto un'università on line per non ostacolare eventuali opportunità lavorative come questo percorso in Carrefour», spiegava lui stesso. Dal 2017 abitava con la compagna a Trezzano sul Naviglio, nell'hinterland di Milano, l'estate scorsa la relazione naufraga e lui si trasferisce in città. La sua carriera lavorativa è soprattutto nella grande distribuzione organizzata. Prima all'Esselunga per oltre vent'anni, poi alcune brevi esperienze in altre aziende e tre anni fa, l'assunzione al Carrefour. All'ipermercato di Assago era addetto alle vendite.
Come spiega nel suo profilo LinkedIn: «Rifornisco il reparto scatolame, drogheria, grocery, profumeria con l'ausilio di transpallet e muletti elettrici». Niente pagamenti quindi, in genere presidiava il reparto acque minerali, dove i contatti con il pubblico sono sporadici. Ma ogni tanto capitava che sostituisse qualche collega e così è accaduto giovedì, come conferma la collega Giovanna Fontana: «È stato sfortunato. A volte gli chiedevano di aiutare in cassa, può succedere quando c'è folla». E lui non diceva mai di no.
L'ULTIMO FENDENTE
Ma due giorni fa si è trovata di fronte Tombolini. «L'aggressore - ricostruisce la tempistica il comandante provinciale dei carabinieri di Milano, Iacopo Mannucci Benincasa - raggiunge il supermercato alle 18.35, si muove in questi spazi cercando qualche cosa, fino a che si sofferma sugli scaffali dove ci sono dei coltelli da cucina confezionati in scatole. Ne estrae uno. Ci sono urla, grida, sangue e persone che corrono. Tutto si conclude alle 18.43, davanti alle casse». A terra sono riversi il calciatore del Monza Pablo Marì, Franco Caddeo e Francesco Rizzini, ricoverati in prognosi riservata ma non in pericolo di vita. «L'aggressore viene buttato sul pavimento nell'atto di colpire e subito disarmato», spiega il colonnello. In totale, «passano neanche otto minuti da quando accede all'area del supermercato a quando viene bloccato». L'ultimo colpo di Andrea Tombolini è per Luis Fernando, cassiere per caso, «che viene ferito mortalmente al fianco destro».