Con la missione navale italiana in Libia «non si profila alcuna lesione alla sovranità libica. Il nostro obiettivo è anzi quello di rafforzarla». Lo ha...
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Pinotti ha ricordato che il governo Sarraj «è stato riconosciuto dall'Onu, che ha invitato tutti i membri delle Nazioni Unite a lavorare con le autorità libiche e l'Italia si è sempre mossa in questo quadro». «Conosciamo - ha sottolineato il ministro - la complessità della Libia e per questo lavoriamo con un approccio inclusivo per dialogare con tutti gli attori locali ma riconosciamo l'autorità legittima di Sarraj. Conosciamo - ha aggiunto - anche l'orgoglio nazionale dei libici e sappiamo che è importante lavorare insieme a loro senza imporre alcunché».
Le regole d'ingaggio per la nuova missione navale in Libia «saranno le stesse dell'operazione Mare sicuro, con adattamenti perché la prima è una missione internazionale».
Le autorità di Tripoli «ci hanno richiesto di operare anche nelle loro acque, nel porto della Capitale e ad est e ovest del porto. Tutte le attività saranno svolte sulla base delle esigenze delle autorità locali», ha detto Pinotti nell'informativa alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato. Per la missione, ha aggiunto Pinotti, saranno impiegate «navi dell'operazione Mare sicuro, senza spese aggiuntive, con l' inclusione di una nave di mototrasporto costiero di supporto logistico. Ci sarà - ha aggiunto - una ricognizione preliminare a Tripoli per capire le esigenze dei libici». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino