Papa Francesco: «I cristiani non possono avere cuore doppio né piede in due scarpe»

Papa Francesco: «I cristiani non possono avere cuore doppio né piede in due scarpe»
Chi vuole diventare «discepolo» e «ambasciatore» di Cristo deve sentire che «il Signore è veramente il centro, il tutto della vita. Non...

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Chi vuole diventare «discepolo» e «ambasciatore» di Cristo deve sentire che «il Signore è veramente il centro, il tutto della vita. Non importa se poi, come ogni persona umana, ha i suoi limiti e anche i suoi sbagli, purché abbia l'umiltà di riconoscerli, l'importante è che non abbia il cuore doppio, ma semplice, unito; che non tenga il piede in due scarpe, ma sia onesto con sé stesso e con gli altri».


Il monito arriva da Papa Francesco, che all'Angelus in Piazza san Pietro commenta la liturgia del Vangelo di Matteo, «il discorso missionario con il quale Gesù istruisce i dodici apostoli nel momento in cui per la prima volta li invia in missione nei villaggi della Galilea e della Giudea». «La doppiezza - chiarisce Francesco, in un passaggio a braccio - non è cristiana, o sei con Gesù o sei con lo spirito del mondo». «In questa parte finale Gesù sottolinea due aspetti essenziali per la vita del discepolo missionario - osserva Francesco - il primo, che il suo legame con Gesù è più forte di qualunque altro legame; il secondo, che il missionario non porta sé stesso, ma Gesù, e mediante Lui l'amore del Padre celeste. Questi due aspetti sono connessi, perché più Gesù è al centro del cuore e della vita del discepolo, più questo discepolo è 'trasparentè alla sua presenza».


«L'affetto di un padre, la tenerezza di una madre, la dolce amicizia tra fratelli e sorelle, tutto questo, pur essendo molto buono e legittimo, non può essere anteposto a Cristo - spiega il Papa- Non perché Egli ci voglia senza cuore e privi di riconoscenza, anzi, al contrario, ma perché la condizione del discepolo esige un rapporto prioritario col maestro». «E qui la nostra esperienza di sacerdoti ci insegna una cosa molto bella e importante: è proprio questa accoglienza del santo popolo fedele di Dio, è proprio quel 'bicchiere d'acqua fresca' (v. 42) dato con fede affettuosa, che ti aiuta ad essere un buon prete! C'è una reciprocità anche nella missione - conclude Francesco - se tu lasci tutto per Gesù, la gente riconosce in te il Signore; ma nello stesso tempo ti aiuta a convertirti ogni giorno a Lui, a rinnovarti e purificarti dai compromessi e a superare le tentazioni».
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Il Gazzettino