«Io e la mia lista ora vogliamo essere reintegrati, chiediamo la sospensiva del voto nazionale». Marika Cassimatis non esce dal M5S ma preferisce rimanere dentro e...
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Lo presenteranno lei e i 28 candidati consiglieri che l'hanno votata e che sono stati esclusi dalla competizione interna al M5S. «Le primarie le ho vinte io e io sono la candidata del M5S» questo il ragionamento della determinatissima Marika Cassimatis che ha pure querelato Beppe Grillo per diffamazione.
«In una democrazia il “fidati di me” è rischioso - ha ribadito Cassimatis in una conferenza stampa con i cartelli #non sono una lista fantasma - la democrazia è fatta di trasparenza e la trasparenza qui non c'è». «Non ci sono documenti sostanziali contro di noi- ha continuato - abbiamo rispettato tutte le regole e i requisiti di candidabilità, tutto ciò che va al di la della libera manifestazione della libertà di espressione è fuffa».
Accanto a Cassimatis c'era Giovanni Frasca, un giovanissimo candidato consigliere che ha annunciato: «Ho sporto denuncia alla procura di Genova per le minacce di violenza fisica che ho ricevuto. Il giorno della votazione sul blog, nel pomeriggio, mi è stato scritto un post su Facebook da una simpaticissima persona di Varese che mi diceva che se mi avesse beccato per strada mi avrebbe preso a pugni con un tirapugni. In uno Stato di diritto non è accettabile». «Ma soprattutto - ha concluso - non è accettabile esser stati messi alla berlina così sul blog in maniera generalizzata e senza alcuna prova. Se fossimo stati colpevoli di qualcosa dovevamo essere privatamente contattati e lo Staff avrebbe dovuto dirci i motivi. Non ci hanno comunicato niente». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino