Lorenzo Moi fugge dal pronto soccorso e muore investito dal bus a 21 anni. I genitori: «Perché nessuno lo ha fermato? Vogliamo chiarezza»

Il 21enne ha attraversato la via del Mare a Ostia dopo aver scavalcato il guardrail

Era stato accompagnato dai genitori al pronto soccorso perché in forte stato di agitazione. I medici lo hanno assistito e sedato. Poi intorno alle tre del mattino è...

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Era stato accompagnato dai genitori al pronto soccorso perché in forte stato di agitazione. I medici lo hanno assistito e sedato. Poi intorno alle tre del mattino è scattato l'allarme: Lorenzo Moi, 21 anni residente a Casal Palocco, era sparito dall'ospedale. Mentre i dottori e vigilanti lo stavano cercando tra i reparti e le corsie dell'ospedale, il Grassi di Ostia, il giovane era già lungo la via del Mare. All'altezza del multisala Cineland ha attraversato il guardrail proprio mentre stava passando un bus che lo ha travolto e ucciso. Il giovane, amante dello sport e tifoso della Roma, era impiegato come cuoco in due noti ristoranti di Ostia e Fiumicino. Della passione per la cucina infatti, ne aveva fatto un lavoro. Amante dei viaggi: lo scorso dicembre aveva trascorso una vacanza con gli amici a Parigi. Intanto la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio stradale. Incaricato del fascicolo il pubblico ministero Mario Palazzi che ha dato disposizioni per eseguire l'autopsia che verrà eseguita nei prossimi giorni al Policlinico Gemelli.

L'INCHIESTA
L'autista del bus si è fermato a prestare i primi soccorsi: «È sbucato all'improvviso, non sono riuscito a evitarlo» ha ripetuto tra le lacrime e in evidente stato di agitazione agli agenti della polizia Municipale (del gruppo Monteverde) intervenuti per i rilievi e ora incaricati delle indagini e di ricostruire la dinamica dei fatti, come disposto dalla procura.

Già ieri mattina dunque, gli agenti hanno proceduto con una prima ispezione all'ospedale di via Gian Carlo Passeroni e proceduto con il sequestro della cartella clinica del 21enne. Mentre nelle prossime ore verranno ascoltati anche i genitori che da quanto accertato fin qui, avevano portato il figlio al pronto soccorso perché in evidente stato di agitazione. Gli agenti della polizia Municipale hanno disposto anche il sequestro del bus su cui verrà eseguita una perizia tecnica.

Gli investigatori non escludono nessuna ipotesi: il sospetto è che il ragazzo, forse in stato confusionale, stesse cercando di tornare a casa a piedi e che per questo si sia incamminato verso la via del Mare. Tuttavia per fare chiarezza sull'investimento mortale, sarà necessario stabilire anche in che condizioni psicologiche era il ragazzo.

IL DOLORE DEL PAPÀ
Dall'uscita del pronto soccorso, il 21enne ha camminato per circa tre chilometri, da solo e in piena notte.


Dopo aver superato il cavalcavia, ha imboccato via dei Romagnoli quindi, ha scavalcato il guardrail, proprio mentre stava passando il bus. Non ha avuto scampo Lorenzo, Lollo per gli amici. È morto sul colpo. Un dramma per i genitori che sono stati allertati non appena il ragazzo era sparito dal letto del reparto del pronto soccorso: «In serata abbiamo accompagnato Lorenzo in ospedale in forte stato di agitazione» racconta papà Gianluca. Si fa coraggio per rispondere alle domande, sopraffatto dal dolore per la perdita del figlio: «Quando siamo andati via lo stavano curando, si era tranquillizzato. Ci hanno detto che stava dormendo e noi siamo andati via. Da quello che sappiamo, deve essersi ripreso ed è uscito, ma non sappiamo perché. I medici - racconta ancora il papà del ragazzo - se ne sono accorti tanto che i vigilanti lo stavano cercando. Ma era già troppo tardi, il mio Lorenzo era già stato investito, era già morto investito lungo la via del Mare». Un incidente ancora con molte ombre appunto. Tanto che papà Gianluca sottolinea: «Ora io e mia moglie vogliamo capire cosa è accaduto, perché gli è stato permesso di uscire così dall'ospedale. Se fosse stato più controllato, se qualcuno si fosse accorto prima che era uscito, tutto questo non sarebbe accaduto e Lorenzo sarebbe ancora qui. Era un ragazzo speciale e nessuno ce lo ridarà ma ora vogliamo chiarezza, vogliamo sapere che cosa è accaduto in ospedale. Perché nessuno lo ha fermato».
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Il Gazzettino