Continua il gioco del cerino tra M5S e Pd sulla legge elettorale Anche questa mattina i due partiti affermano di voler trovare un'intesa sulla riforma ma, per ora, restiamo...
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L'esponente pentastellato ribadisce: «Partiamo dalla base, che è la legge elettorale che ha partorito la Corte Costituzionale alla Camera dei deputati, chiamiamolo Legalicum, ma non vogliamo essere rigidi e vogliamo andare incontro al partito di maggioranza e dire: quella è la base, fateci le vostre proposte di correzione nell'ottica di governabilità, che significa che uno vince le elezioni e può realizzare un programma elettorale. Loro, sulla base del Legalicum cosa propongono? Dei correttivi? Guardiamoli insieme in commissione e poi approviamo insieme una legge elettorale condivisa, l'importante è che sia nell'ottica della costituzionalità della legge». «L'unica cosa che io non toccherei - ha poi chiarito DI Maio - è il premio alla lista, perché se cominciamo a fare il premio alla coalizione finiamo per fare come Prodi con Mastella o Berlusconi con Fini che poi si sfilano i vari partiti interni e diventa un disastro. Proprio perché vogliamo lasciare, in questo momento, ampio margine di trattativa in Commissione diciamo che quella è la base di partenza e di proporci delle modifiche, ma noi siamo disponibili a discutere sulla base di partenza che è il Legalicum».
Immediata la risposta del renziano Matteo Richetti: «Se Di Maio e il M5S fanno sul serio e sono pronti ad assumersi fino in fondo la responsabilità di una legge elettorale condivisa, è possibile costruire in tempi rapidi un terreno di intesa. L'importante è che l'impostazione, anche per le liste, conservi un impianto maggioritario e che garantisca governabilità come chiesto da Renzi. Nessun ritorno a logiche da proporzionale e restituzione di un risultato chiaro rispetto alle scelte dei cittadini. Su questo siamo pronti ad un lavoro responsabile e proficuo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino