«Le autorità competenti erano a conoscenza delle esercitazioni». Rompe il silenzio il ministero della Difesa sul caso del kitesurfer romano ferito lo scorso 3...
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Kitesurfer risucchiato dall'elicottero: «Sono volato, poi lo schianto sulla sabbia»
A chiedere spiegazioni al ministero, dopo la tragedia sfiorata, il deputato del Movimento Cinque Stelle, Marta Grande. «L’addestramento militare era stato preceduto dalle previste comunicazioni verso le autorità competenti, in particolare, i comandi dell’Arma dei Carabinieri e della Capitaneria di Porto, le Questure, le Prefetture e l’Enav, con tutte le informazioni per poter effettuare in condizioni di sicurezza l’attività di volo nell’area interessata», è la precisazione del ministero della Difesa.
I FATTI
«Sull’accaduto è stata inviata un’informativa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia e alla Procura Militare della Repubblica di Roma», aggiunge ancora il ministero specificando che oltre alla magistratura è stato interessato anche lo «Stato Maggiore dell’Aeronautica» che ha nominato una commissione tecnica «i cui lavori sono in corso, allo scopo di individuare eventuali interazioni tra gli eventi in questione», è quanto risposto a Grande.
Finora sulla vicenda, nonostante in quei giorni a Ladispoli fossero impegnate interforze internazionali con base nell’aeroporto di Furbara, erano arrivate parole ufficiali soltanto dall’ambasciatore di Malta a Roma visto che inizialmente si sospettava fosse coinvolto un elicottero straniero. «Non è stato un nostro velivolo a ferire kitesurfer a Ladispoli», aveva subito precisato Vanessa Frazier. «Allo stato attuale, si è in attesa delle conclusioni delle attività d’indagine in corso, per poter ricostruire la dinamica dell’accaduto e l’effettivo coinvolgimento dei velivoli impiegati nell’esercitazione», chiude il ministero.
Il Gazzettino