Morire a 29 anni, travolto da un'auto impgenata in un folle inseguimento nelle strade di Firenze. Non ce l'ha fatta Duccio Dini, investito mentre era fermo al semaforo per...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ricoverato in condizioni disperate all'ospedale di Careggi, è stato dichiarato morto al termine di un accertamento dell'attività encefalica durato sei ore. I familiari hanno dato il consenso alla donazione degli organi. I tre uomini che si trovavano sulle auto, tutti nomadi residenti nel campo del Poderaccio, adesso sono accusati di omicidio volontario con dolo eventuale.
E mentre il sindaco Dario Nardella annuncia il lutto cittadino, il ministro dell'Interno Matteo Salvini, esprime il suo cordoglio alla famiglia e dice che presto sarà a Firenze «per affrontare la questione della sicurezza e per porre un argine alla criminalità diffusa in alcune zone della città». Intanto qualche momento di tensione in serata alla manifestazione organizzata da Fratelli d'Italia dov'è arrivata la notizia della morte del 29enne.
Un gruppo di manifestanti si è staccato dal corteo e ha cercato di entrare nel vicino campo del Poderaccio, presidiato dalle forze dell'ordine. I manifestanti hanno scandito slogan per chiedere lo smantellamento del campo e qualcuno ha cercato di entrare forzando il cordone di polizia. Poi qualche offesa è volata, poco lontano, anche nei confronti di una famiglia straniera che vive lì vicino. Sul fronte dell'inchiesta le accuse per i tre uomini sono aggravate dal fatto che per gli inquirenti impegnandosi nell'inseguimento a tutta velocità loro hanno accettato il rischio di uccidere qualche malcapitato, cosa che purtroppo è accaduta.
Martedì mattina il pm Tommaso Coletta conferirà l'incarico al consulente tecnico nominato per l'esecuzione dell'esame medico legale sul cadavere del 29enne. Cadute, invece, le accuse sollevate inizialmente nei confronti del 43enne rom inseguito. Era alla guida di una Opel Zafira che è stata speronata e poi è andata fuori strada incendiandosi. L'uomo, che ha riportato 30 giorni di prognosi per un trauma cranico, è adesso considerato dai carabinieri come un semplice testimone del fatto.
Non è stato lui a far scattare l'inseguimento.
IL DOLORE SU FACEBOOK Sul profilo Facebook di Duccio in tanti hanno già espresso il loro cordoglio, sebbene il giovane stia ancora lottando per la sua sopravvivenza: diversi i commenti "Riposa in pace", cuori e tristezza per un ragazzo innocente che si trovava lì per caso e ha pagato il conto più salato. Sulla sua pagina, spicca una foto di copertina che letta ora fa impressione: Viva la vida, una frase che evidentemente al giovane piaceva. E qualcuno lo esorta a non mollare: «Forza Duccio!».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino