L'incubo in spiaggia: inseguito da un africano

L'incubo in spiaggia: inseguito da un africano
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@AndreaVeneruso


Raccontiamo una storia così come ce l’ha riferita il dottor Alessandro, medico romano in vacanza in Sardegna. Sulla spiaggia della Marinella, Alessandro va al bar a prendere una crema di caffè per la moglie e un caffè shakerato per sé. Paga al barista la bellezza di 7 euro e mezzo senza lamentarsi (siamo pur sempre in Costa Smeralda), infila il resto nella tasca del costume e si incammina verso l’ombrellone, a passo spedito perché la sabbia scotta. A un certo punto una signora lo avverte: «C’è uno che le corre dietro».

Alessandro si volta e vede un vuccumprà, un africano carico di merce da vendere ai bagnanti. In effetti è vero, quell’uomo lo sta inseguendo. Cosa vuole? Come mai in mezzo a tanta gente ha deciso di prendersela proprio con lui? Un po’ perché intimorito, un po’ per via della sabbia rovente, il dottore sceglie di proseguire a passo ancora più veloce, sperando che l’omone nero si stanchi o cambi direzione. Invece quello accelera, ormai lo ha quasi raggiunto, Alessandro non sa più che fare, si guarda intorno come per cercare aiuto. Infine arriva all’ombrellone e si arrende, si ferma. È esausto, ma pronto ad affrontare lo straniero e a difendere la sua famiglia.

Il vuccumprà gli si para davanti e gli dice: «Amico, ti sono caduti questi». Davanti agli occhi del dottore l’uomo sventola una banconota da dieci euro. Alessandro si infila una mano in tasca: è vero, mancano dieci euro di resto. Tutto sudato e preso alla sprovvista, ci mette un po’ a trovare le parole giuste: «La ringrazio, è gentilissimo, i soldi può tenerli lei, se li è meritati». Ora può godersi il caffè shakerato, costatogli 17 euro e mezzo un po’ perché siamo a Porto Rotondo un po’ per espiare la colpa di un pregiudizio.

pietro.piovani@ilmessaggero.it
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Il Gazzettino