INNSBRUCK - Vite stroncate, sogni infranti. C’era chi voleva diventare un calciatore, chi stava studiando per diventare architetto, chi invece sognava di salvare vite...
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Le vittime salgono a 7. È deceduta alla clinica universitaria di Innsbruck, J.S.H. di 21 anni, investita sabato notte da un'auto a Lutago, in valle Aurina. Sale così a sette il bilancio delle vittime. La ragazza era stata portata ancora di notte in gravissime condizioni con l'elisoccorso Aiut Alpin in Austria, oggi è deceduta per le ferite riportate nell'incidente.
Il fermato: «Vorrei essere al loro posto». «Vorrei essere io al posto di quei ragazzi». Lo ha detto Stefan Lechner, l'automobilista 27enne che ha provocato sabato sera l'incidente con sei morti a Lutago in valle Aurina, come riferisce all'ANSA il suo legale, Alessandro Tonon. Voleva uccidersi. Il giovane ha anche raccontato di non essersi allontanato dal luogo dell'incidente. «È sceso dalla macchina e ha tentato di rianimare uno dei ragazzi e quando sono arrivati i carabinieri e andato da loro dicendo: Sono stato io», afferma Tonon.
Rita era una studentessa di medicina.
Julian Vlam, come tanti ragazzi, sognava di fare il calciatore professionista. Centrocampista in forza al Tsv Siegen, Julian era molto stimato dai compagni che ne ricordano le doti dentro e fuori dal campo. «Dava sempre il massimo: anche quando entrava dalla panchina. Una presenza preziosa la sua: quest’anno aveva già segnato due gol» ricordano i compagni del Siegen, formazione che milita nel campionato interregionale germanico. «Adesso che Julian non c’è più, ottenere la promozione sarà molto più difficile». Anche Julius Valentin Uhlig arrivava da Colonia e pure lui era un vero appassionato di calcio. Tifoso del Fortuna Köln, era tesserato al gruppo ultras degli squali. Julius studiava architettura e avrebbe voluto seguire le orme del padre, docente universitario tra i massimi esperti del movimento Bauhaus. Appassionato di montagna, la sua pagina social è piena di foto di vette innevate.
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Il Gazzettino