Nessuna tolleranza per chi diffonde on line foto o video a contenuto sessuale senza il consenso della persona protagonista. Il Senato ha incardinato un ddl ad hoc che punisce...
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Non ultima quella di Tiziana Cantone, che si è tolta la vita il 13 settembre 2016, dopo che un suo video hard era diventato virale in rete. Oggi però è sul caso Sarti che la politica fa sentire la sua voce. «Quello che sta succedendo è uno schifo», commenta il ministro Di Maio che trova «assurdo che trasmissioni di reti nazionali commentino foto personali della deputata, di cui non ce ne frega niente». Mentre per Salvini si tratta di una «vicenda disgustosa» e «molto grave» e aggiunge «è nostro dovere proteggere la libertà e la privacy di Giulia Sarti e delle altre persone, spesso giovani, che subiscono e/o hanno subito lo stesso vergognoso trattamento».
La polizia postale assicura di non aver «rilevato la presenza in rete di nuove foto e video» e informa che «le immagini si stanno diffondendo attraverso le applicazioni di messaggeria».
La nuova norma prevede da tre mesi a sei anni di carcere per chi pubblica on line immagini o video privati a sfondo sessuale. Se il persecutore è coniuge o legato alla vittima viene considerato un aggravante «che prevede la reclusione da uno a quattro anni». Multa, da 75 a 250, euro anche per chi contribuisce alla diffusione dei video. La vittima può chiedere bloccare le immagini. Infine il Ministero della giustizia, dovrà adottare linee guida per la prevenzione nelle scuole del revenge porn. Ostellari annuncia modifiche: «Proporrò un ulteriore inasprimento delle pene». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino