La Procura di Lanciano ha firmato firmare la chiusura dell'indagine contro S.M., 36 anni, accusato di molestie sessuale. L’uomo avrebbe messo in atto in un mese condotte...
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La prof incinta dell'allievo di 14 anni alle amiche: «Visto come somiglia al ragazzino?»
Si parte con le lusinghe, poi la chiama “amore mio” per carpirne la fiducia, finchè non inizia a chiederle insistentemente di inviargli foto che la ritraevano nuda o in vesti succinte, fino a ottenere dei fotogrammi. L’uomo non si accontenta e in modo osceno le invia pure le sue nudità, commentando in modo ardito se sapeva cosa avviene tra un maschio e una donna. Quindi altre frasi irripetibili oltre all’invito ripetuto per incontrare la minore con lo scopo di compiere e consumare atti sessuali.
L’intera vicenda è confinata nel periodo dal 17 febbraio al 2 marzo 2018. Qui entra in gioco la madre attenta e premurosa che controllando il telefono della figlia scopre il turpe pensiero dell’uomo e le sue bramose velleità pedofile. Genitore che così gli sventa ogni brutale aspettativa denunciandolo ai carabinieri. Evento, appunto, che non si è verificato per cause indipendenti dalla sua volontà. L’uomo, difeso dallo studio legale Cerella di Vasto, ha ora venti giorni per presentare memorie difensive, poi si passa davanti al gip per la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura di Lanciano. Genitori anch’essi parti offese, di cui una patrocinata dall’avvocato Rinaldo Berghella. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino