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Rivoluzione in aeroporto. Terminal 1, Fiumicino, il più importante scalo d’Italia, uno dei più trafficati d’Europa. Il volume dei passeggeri si sta rapidamente avvicinando ai numeri del 2019, pre pandemia, ma la coda ai controlli sicurezza scorre rapida e senza intoppi. Non c’è più la signora che si attarda perché ha dimenticato nel trolley la bottiglietta da mezzo litro di minerale, non c’è il giovane backpacker che ha lasciato la borraccia piena d’acqua nella tasca dello zaino e deve correre ai ripari vuotandola, non c’è il manager che pazientemente apre il bagaglio ed estrae lentamente nell’ordine computer, tablet e smartphone di riserva.
Fiumicino, in manette ladri hi-tech: nelle valigie cellulari e tablet rubati
SVOLTA
Come mai? Sono diventate operative le nuove apparecchiature, sofisticate e di ultima generazione, di controllo del bagaglio a mano. Si chiamano Eds C3 - Explosive Detection System standard della Smiths Detection che utilizzano una tecnologia all’avanguardia: scanner a raggi X per tomografia computerizzata («una vera e propria Tac» spiegano ad Aeroporti di Roma) che producono una immagine 3D del contenuto dei trolley e degli zaini. Consentono una valutazione rapida e affidabile della eventuale presenza degli esplosivi. Detta in termini più semplici: al Terminal 1 dell’aeroporto di Fiumicino ora è consentito lasciare nel trolley anche i liquidi, senza limitazioni di quantità, mentre computer, tablet e smartphone possono restare all’interno anche durante i controlli di sicurezza. Di fatto, siamo tornati più o meno a come si viaggiava prima dell’11 settembre, perché oggi se volete portarvi una bottiglie di minerale da un litro e mezzo potete, se volete imbarcare shampoo, bagno schiuma, dentifricio e crema anti rughe potete farlo, senza limitazioni legate alla quantità (i famigerati tubetti da 100ml che dovevano essere riposti in una busta trasparente e tolti dalla valigia al momento dei controlli). Fiumicino, tra i grandi scali, è uno dei primi aeroporti in Europa a proporre questa innovazione. Entro la fine dell’estate, sarà esteso anche al Terminal 3 (quindi se avete in programma nei prossimi giorni un volo che parte da questa ala dello scalo non sbagliatevi e rispettate ancora le vecchie regole).
Da sapere: al Leonardo Da Vinci attualmente ci sono due Terminal, l’1 e il 3, ma dal primo passa il 70 per cento dei viaggiatori, significa che l’innovazione è già operativa per la maggioranza, entro la fine dell’estate lo diventerà per tutti.
FUTURO
Dopo il drammatico stop ai viaggi imposto dalla pandemia, il settore ha ripreso a correre. Nessuno si sbilancia ad Aeroporti di Roma, ma l’ipotesi che nei mesi roventi dell’estate si tocchino picchi di 130.000 passeggeri al giorno è concreta: i voli per gli Usa, ad esempio, si sono moltiplicati, anche se mancano ancora quelli per Russia e Ucraina a causa della guerra. Ci sono altre innovazioni all’orizzonte. La sperimentazione è già stata fatta, presto arriverà un’applicazione massiccia grazie a un accordo con una compagnia aerea: il riconoscimento facciale. In altri termini: facciamo il check in sullo smartphone con il nostro passaporto elettronico dove sono memorizzati i dati biometrici, creiamo così un token digitale e da quel momento il nostro viso è anche la nostra carta d’imbarco. Quando entriamo in aeroporto passeremo ai controlli sicurezza e saliremo sull’aereo semplicemente mostrando il nostro viso.
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Il Gazzettino