Un'evasione fiscale per 4,8 milioni di euro su operazioni avvenute tra il 2015 e il 2017. È quanto contesta la procura di Siena a Jacopo Biondi Santi, discendente di...
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La guardia di finanza, su richiesta del procuratore capo di Siena Salvatore Vitello, che conduce le indagini con il pm Niccolò Ludovici, ha sequestrato conti correnti e beni.
LA DIFESA
«La controversia verte su una diversa interpretazione delle norme che regolano le fatture e le transazioni commerciali in Italia e all'estero, e credo che si possa dimostrare che non ci sia stata nessuna sottrazione d'imposta al fisco», spiega De Martino che, insieme al suo assistito, ha tempo fino al 10 settembre per studiare meglio le carte dell'inchiesta e decidere le iniziative difensive da prendere. «Le operazioni oggetto di contestazione non hanno generato nel complesso la benché minima sottrazione d'imposta», sottolinea inoltre con una nota lo studio legale Dentons di Milano, che cura la difesa tributaria di Biondi Santi. Lo studio spiega anche che «nella elevazione delle predette contestazioni, la Guardia di Finanza non ha tenuto conto dei principi più volte affermati in materia dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, i quali conducono a opposte conclusioni. La Corte di Giustizia UE è la più alta Autorità in materia di Iva, avendo questo tributo matrice comunitaria». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino