Diciotti, oggi il M5s vota on line: c’è rischio crisi

Matteo Salvini durante il tour elettorale in Sardegna
Si vivono ore di tensione nel M5S e nella stessa maggioranza mentre oggi parte la consultazione online della base pentastellata che stabilirà se Matteo Salvini dovrà...

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Si vivono ore di tensione nel M5S e nella stessa maggioranza mentre oggi parte la consultazione online della base pentastellata che stabilirà se Matteo Salvini dovrà andare o meno sotto processo a Catania per il caso Diciotti, ovvero del ritardato sbarco di 170 migranti nel porto di Catania. Se il leader leghista ostenta massima «tranquillità», il ricorso al giudizio della piattaforma Rousseau rinfocola i malumori e le preoccupazioni interne ai Cinque Stelle.


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Persino il padre del movimento, Beppe Grillo, ironizza sulla macchinosità del quesito, dove, in effetti, per approvare l’ autorizzazione a procedere bisogna votare “no”. Anche l’ esponente dei dissidenti, la senatrice Paola Nugnes, contesta la scelta di affidare a «una piattaforma privata una decisione di interesse generale». Dura anche la Lombardi: il processo va fatto. Mentre il senatore Gianluigi Paragone ribadisce la sua contrarietà a processare Salvini perché si trattò di una scelta di tutto il governo.





Ad aggravare la tensione l’inusuale decisione dei capi dei Cinque Stelle di legare all’esito delle consultazioni le sorti dell’esecutivo facendo sapere che in caso di via libera all’autorizzazione a procedere, sarà «molto probabile una crisi di governo».
LA POSTA IN GIOCO
Insomma, i simpatizzanti del Movimento, votando oggi tra le 10 e le 19, non decideranno solo le sorti del ministro dell’Interno, ma anche quelle del premier Giuseppe Conte e del vicepremier Luigi Di Maio.
Praticamente l’Italia oggi sperimenterà una sorte di primo «voto di fiducia online». Una scelta che inevitabilmente sta creando forti imbarazzi nella base pentastellata.
Ma la mossa dei vertici 5S viene letta anche come una ripicca nei confronti dell’alleato leghista, una reazione di orgoglio, anche per far sentire più forte il proprio peso nelle partite ancora aperte come quelle della Tav, delle nomine e delle Autonomie. Magari anche un modo per alzare la voce dopo il crollo in Abruzzo e in vista delle prossime sfide elettorali, a partire dalla Sardegna per finire alle europee di maggio. Tuttavia, Salvini, proprio dalla Sardegna ricorda che con i 5S «non sta al mercato», che non c’è nessuno «scambio di figurine». Assicurando che lui «è tranquillo» e che il governo non cadrà perché lui «ha dato la sua parola».
In questo quadro, le opposizioni hanno buon gioco a infierire sulla tenuta della maggioranza. L’ex premier Pd Enrico Letta definisce oggi il «D-Day» per i Cinque Stelle. «Se il movimento stoppa il processo a carico di Salvini perde il suo Dna», aggiunge. Andrea Marcucci cita perfino una celebre canzone per definire il travaglio 5S: «Come si cambia per non morire». Mentre Pier Ferdinando Casini parla di «buffonata mondiale».

Durissima anche Forza Italia. Silvio Berlusconi, nel salotto tv di Barbara D’Urso, sottolinea la «presa in giro degli italiani perché gli esponenti del M5S hanno detto che prima di decidere sul caso Salvini avrebbero letto le carte e oggi fanno votare gente che quelle carte non le ha lette».
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Il Gazzettino