ROMA Sequestro di persona aggravato. Dal 20 al 25 agosto Matteo Salvini «abusando dei suoi poteri» avrebbe impedito a 177 migranti di scendere dalla nave Diciotti...
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LINEA DURA
Salvini non nega nulla, anzi. «Lo ammetto e lo confesso - dice - e mi dichiaro colpevole di altrettanti reati per i mesi a venire. Se sono stato sequestratore una volta ritenetemi sequestratore anche nei mesi a venire. Sono pronto all'ergastolo perché ho bloccato e ribloccherò la procedura di sbarco dei migranti». Il ministro chiede che i magistrati «facciano bene e in fretta» e rivendica politicamente ogni scelta fatta. «Io non cambio di un centimetro la mia posizione - promette ai suoi followers - E chiedo agli italiani se debba continuare a fare il ministro oppure se dobbiamo demandare a questo o a quel tribunale le politiche dell'immigrazione. Le politiche dell'immigrazione le decide il governo. Rispetto i giudici e il tribunale di Catania, però arriviamo ad un chiarimento».
LA PROCEDURA
Adesso toccherà alla Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato riferire all'Aula entro un mese. La giunta esaminerà gli atti e proporrà di archiviare la vicenda o concedere l'autorizzazione. Il voto dovrà arrivare entro altri trenta giorni. L'eventuale proposta di chiudere il caso, perché si ritiene che Salvini abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di governo, sarà insindacabile e dovrà essere votata, a maggioranza assoluta. In caso di voto favorevole gli atti tornano al Tribunale dei ministri perché continui il procedimento. Salvini rischia però di trovarsi nuovamente nella situazione che lo ha portato a finire indagato. La SeaWatch3, ormai da 6 giorni in mare con 47 migranti a bordo senza avere ancora un porto sicuro, si è avvicinata all'Italia e si trova attualmente davanti alle coste della Sicilia Orientale.
LE ACCUSE
Alla base delle accuse formulate dai giudici ci sono le testimonianze degli uomini della Guardia costiera e dei prefetti, a cominciare dal Capo di gabinetto Matteo Piantedosi, che seguirono la vicenda Diciotti. Con rettifiche sospette rispetto alle versioni fornite ai pm.
Non solo, il Tribunale si pronuncia anche sul ruolo di Malta e conclude che, sebbene le unità navali della Guardia costiera italiana abbiano salvato i migranti in acque Sar maltesi, spettava all'Italia accogliere i profughi.
Il Gazzettino