Deborah, la madre: «Picchiata da quando allattavo. Avevo paura che me la portassero via»

Ieri c’è stato il funerale di Lorenzo Sciacquatori, il 41enne ucciso dalla figlia durante una lite familiare: Deborah, 19 anni, era intervenuta per difendere la madre...

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Ieri c’è stato il funerale di Lorenzo Sciacquatori, il 41enne ucciso dalla figlia durante una lite familiare: Deborah, 19 anni, era intervenuta per difendere la madre e la nonna, con cui l’uomo era spesso violento. Un clima di tensione, con moglie e figlia assenti, e qualcuno che urlava «sei un grande» verso la sua bara. E oggi il Corriere della Sera cita le parole della mamma di Deborah nei verbali agli inquirenti, in cui descrive la difficile situazione familiare con un marito violento e spesso ubriaco.


Antonia Carassi parla proprio della figlia e della paura che aveva di perderla: in passato era successo infatti che i servizi sociali facessero visita alla famiglia, e la paura che le portassero via Deborah era stata così forte che anche davanti alle botte del marito Antonia aveva deciso di tenere la bocca chiusa. «Mi fecero domande, presero informazioni su di me, sulla condizione economica e sui voti di mia figlia - ricorda - da allora la paura non mi è mai passata. Paura che se fossero venuti di nuovo mi avrebbero tolto Deborah».
 
 
Le botte sono andate avanti per 15 anni, con la giovane che ha cercato in tutti i modi di arginare la violenza del papà, fino a domenica scorsa, quando l’ultima lite è stata fatale. «I primi pugni nella schiena quando allattavo Deborah», racconta. Un colpo all'orecchio, forse una coltellata (la ragazza aveva preso un coltello per difendersi dopo che insieme a mamma e nonna stavano scappando da casa), e l'emorragia che ha tolto la vita a Lorenzo. Deborah è stata prima arrestata per omicidio, reato derubricato quasi subito ad eccesso di legittima difesa, ed è ora libera.



«Ci ha sempre considerato come sua proprietà. Quando qualcuno veniva a trovarci, amici o parenti, lo faceva notare: ‘Prendimi le sigarette’, vai a cucinare, stai zitta’, ecc., questo mi diceva. Bastava un niente perché mi alzasse le mani». «Ma Lorenzo - ribadisce la vedova - non era cattivo». Dietro la storia di questa famiglia, una situazione economica molto precaria, con la mamma che lavorava 10 ore al giorno come donna delle pulizie a 7 euro l’ora, e Deborah che cercava di arrotondare facendo la barista. E poi l'incubo delle violenze, finito domenica scorsa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino