Crisi di governo, il ministro Boccia: «Con Renzi confronto aperto, ma no ai ricatti»

Il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia
«La crisi si risolve in Parlamento, altrimenti il pericolo è il voto», spiega a Skytg24, dopo gli allarmi lanciati ieri dal vicesegretario del Pd...

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«La crisi si risolve in Parlamento, altrimenti il pericolo è il voto», spiega a Skytg24, dopo gli allarmi lanciati ieri dal vicesegretario del Pd Andrea Orlando e dal dirgente dem Goffredo Bettini, il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia. E aggiunge: «O noi troviamo le ragioni di questa alleanza sociale che abbiamo costruito un anno fa... oppure mi pare evidente che non c'è una strada alternativa al giudizio degli italiani. Non è una minaccia, ma una considerazione». C'è chi pensa a ricucire e riaprire il dialogo con Italia Viva? «Noi ci siamo sempre stati, Renzi lo sa. Possiamo confrontarci in qualsiasi momento, il problema è non farlo con un ricatto, questo non è accettabile. Siamo in Parlamento, che è una casa di vetro e dove si può sempre trovare una soluzione» ha aggiunto Boccia sottolineando che però serve da parte di Iv «un passo indietro». «E io non vedo passi indietro» ha concluso, ribadendo la necessità che si «riveda la valutazione politica» che ha portato alle dimissione delle ministre. 

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E a proposito di Covid e vaccinazioni, il ministro Boccia ribadisce che «se i vaccini non ci sono, slitta di qualche settimana o mese l'immunità di gregge. Non dipende da noi ma dalle aziende che forniscono i vaccini. I richiami saranno fatti e garantiti ma che il piano va rimodulato in base ai numeri ridotti. Pretendiamo che quei numeri siano ripristinati, se ci sono problemi produttivi per i ritardi devono spiegarceli ma, se i vaccini destinati all'Ue finiscono in altri continenti, è molto grave». 

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Il Gazzettino