La corsa ai vaccini contro il virus che ha messo in ginocchio il mondo è ancora ai primi giri di pista. «Nel momento in cui scrivo ben 118 prototipi di vaccino sono...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Coronavirus, Ema possibile disponibilità vaccino in un anno
Vaccino Pomezia-Oxford, la Gran Bretagna prenota 30 milioni di dosi
Il medico “eroe della Sars" avverte: «Si rischia una nuova ondata Covid, ci vorranno anni per il vaccino»
«Vaccino per il coronavirus pronto in un anno», l'Agenzia europea del farmaco: scenario ottimista
I vaccini in sviluppo sono di diverso tipo. «Alcuni utilizzano vecchie tecnologie, sono cioè costituiti da virus inattivati (tipo il vaccino Salk contro la poliomielite), o vivi ma attenuati (come il vaccino contro il morbillo): insomma - osserva l'epidemiologo dell'Università di Pisa -vecchie conoscenze della vaccinologia. Molti gruppi di ricerca, invece, hanno seguito strade decisamente innovative, che le moderne tecnologie di biologia molecolare ormai permettono». «Una strada è rappresentata da vaccini a base di Dna o Rna - spiega Lopalco - Il principio si basa sulla possibilità che, una volta iniettato, una porzione selezionata di materiale genetico derivato dal virus inneschi la produzione da parte delle cellule del soggetto vaccinato della proteina di superficie del virus (la famosa proteina 'spikè). In pratica, l'antigene vaccinale - appunto la proteina spike - anziché essere iniettato dall'esterno, viene prodotto dalle stesse cellule del soggetto vaccinato, che diventano per un breve periodo vere e proprie fabbriche di vaccino. Questa proteina, una volta in contatto con le cellule del sistema immunitario, stimolerà la produzione di anticorpi specifici contro il Sars-CoV-2, che quindi conferiranno protezione in caso di futuro incontro con il virus. Ben tre prototipi di vaccino basati su questo concetto sono oggi in sperimentazione sull'uomo.
Un'altra strada, sempre basata su tecnologie molto avanzate, utilizza vettori virali. «Si tratta di adenovirus - virus che normalmente provocano malattie simili al raffreddore - modificati in maniera da essere incapaci di replicarsi nell'uomo.
Il Gazzettino