Bimba morta per un'otite a Brescia, la relazione dei consulenti: «Poteva essere salvata»

Bimba morta per un'otite a Brescia, la relazione dei consulenti: «Poteva essere salvata»
Nicole poteva essere salvata. Questo il responso dei consulenti della Procura di Brescia, sul caso della morte della bambina di 4 anni per un'infezione dovuta a un'otite....

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Nicole poteva essere salvata. Questo il responso dei consulenti della Procura di Brescia, sul caso della morte della bambina di 4 anni per un'infezione dovuta a un'otite. La Procura aveva iscritto nel registro degli indagati tutti i medici, 15 complessivamente, che avevano preso in cura la bambina passata dalla pediatra di famiglia, dall'ospedale di Manerbio (Brescia), dalla Clinica Poliambulanza di Brescia e infine dagli Spedali civili. Un ruolo fondamentale l'avrebbe avuto la pediatra la cui condotta è stata definita «superficiale e poco accorta».


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Per i consulenti della Procura bresciana, due medici del Gaslini di Genova «a fronte della persistente sintomatologia algica per 10 giorni la dottoressa avrebbe dovuto impostare una antibioticoterapia e richiedere una visita otorinolaringoiatrica. L'eventuale somministrazione per via orale di un comune antibatterico avrebbe implicato una repentina abbattimento della carica batterica e una ripresa clinica. La sua condotta - scrivono i consulenti - ha determinato uno sproporzionato ritardo diagnostico terapeutico, il quale abbatteva pesantemente le probabilità di sopravvivenza della bambina».

I medici dell'ospedale di Manerbio e della Clinica Poliambulanza non avrebbero svolto approfondimenti, ma secondo la relazione l'inadeguata e negligente condotta medico professionale non appare però sufficiente per supportare un nesso causale con il decesso in quanto il quadro infettivo sottendeva scarse possibilità di regressione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino