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«Pensavo fosse amore invece mi ha rubato tutti i risparmi». Questo il commento di un 63enne avezzanese che ha denunciato la compagna di 55 anni di Avezzano dopo una relazione durata un anno e mezzo. Storia diventata una duplice denuncia ai carabinieri. Lui ha denunciato la compagna per furto, lei a sua volta l’ha denunciato per appropriazione indebita, per non aver voluto restituire gli abiti alla madre che era andata a riprenderli. Dopo le indagini degli inquirenti, la procura ha rinviato a giudizio la coppia e sono iniziati i processi al Tribunale di Avezzano. Secondo l’accusa (l’uomo è difeso dall’avvocato Carmelo Occhiuto), la donna sarebbe fuggita a Roma con circa 80mila euro, i risparmi di una vita di lavoro che lui teneva ben nascosti in casa all’interno di un sacco per pugile. La donna, difesa dall’avvocato Pasquale Milo, nega tutto e al momento del fermo la 55enne non è stata trovata in possesso della cifra denunciata. L’altro giorno l’uomo ha reso testimonianza davanti al giudice monocratico e ha respinto le accuse: «I suoi vestiti sono rimasti negli armadi perché dopo essere fuggita da casa con i miei risparmi non ha avuto il coraggio di riprenderli», ha detto l’uomo, indagato per appropriazione indebita. L’udienza è stata rinviata per sentire la versione della donna e la testimonianza della madre di lei. Sul fronte opposto a giorni ci terrà il processo per furto dove è coinvolta la donna che però nega ogni responsabilità. Per il 63enne sarà difficile dimostrare che i risparmi di una vita fossero 80mila euro e che la donna se ne sia impossessata.
Il Gazzettino