Anna Marchesini è morta. A dare l'annuncio su Facebook il fratello Gianni. «Prima che lo sappiate da quel tritacarne dell'informazione - dice in un post...
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Il fratello «Proviamo un dolore immenso, anche se sapevamo che quella malattia, e le medicine che si prendono, ti prosciugano: ma Anna ha dimostrato fino all'ultimo una incredibile capacità di lottare. Mi domando come abbia fatto a resistere per così tanto tempo, con un corpo minuto come il suo»: così fratello di Anna Marchesini, Gianni racconta gli ultimi istanti dell'attrice. «Sì, se n'è andata nella sua Orvieto, e lunedì i funerali li faremo nella nostra chiesa parrocchiale, quella di Sant'Andrea». «E' sempre stata incredibilmente forte, l'ha dimostrato durante tutto l'iter della malattia: non so davvero come abbia potuto soltanto nel marzo scorso tenere il suo ultimo spettacolo teatrale. E dieci giorni fa ha fatto in tempo a vedere sua figlia Virginia laurearsi». Negli ultimi tempi, anche il rapporto di Anna con Orvieto si era ricomposto: «C'erano stati alti e bassi, ma da qualche tempo a questa parte - ricorda Gianni Marchesini - mia sorella si era come riconciliata con la sua città, e spesso la sentivo dire che Orvieto è veramente bella».
La carriera La sua lunga carriera sempre all'insegna dell'intelligenza e dell'ironia ha abbracciato il teatro, la televisione e anche il mondo dei libri ma l'affetto del grande pubblico e la popolarità anche all'estero arriva con l'incontro all'inizio degli anni '80 con Solenghi e Lopez con cui dà vita al mitico Trio e a memorabili interpretazioni, dalla sessuologa Merope Generosa a Wanna Marchi, da Rita Levi Montalcini alla Lucia dei Promessi Sposi.
Nata a Orvieto, il 19 novembre 1953, diplomata nel 1979 all'Accademia d'Arte drammatica Silvio d'Amico (dove è tornata nel 2007 come insegnante), debutta ancora allieva nell'estate del 1976 con Tino Buazzelli nello spettacolo «Il Borghese Gentiluomo». A fine studi entra in compagnia Teatrale per la regia di Virginio Puecher (Piccolo di Milano) nello spettacolo «Platonov» di Anton Cecov. Nel 1980 è con Mario Scaccia nello spettacolo «Il Trilussa Bazar», l'anno successivo con la regia di Mario Maranzana ne «Il Barbiere di Siviglia» e nel 1982 ne «Il Fantasma dell'Opera».
Ma proprio nel 1982 c'è la svolta: l'incontro avvenuto tra le risate - come lei stessa racconta - prima con Solenghi e poi con Lopez, la nascita del Trio e l'inizio della "sfrenata" e "libidinosa" attività come autrice-attrice-regista. Scritturati dalla Rai di Genova per 13 puntate di un varietà radiofonico del sabato mattina, ne arrivarono a fare ben 52 su Radio2. Poi la tv con Tastomatto, nel 1985/86 La grande maratona di Domenica In (40 puntate) e nel 1987 l'edizione di Fantastico 7 passata alla storia: in uno sketch il trio prese in giro l'Ayatollah Khomeini. Per ritorsione l'Iran Air sospese i voli con l'Italia mentre il governo Iraniano richiama l'ambasciatore a Roma e chiude l'Istituto italiano di cultura.
Nel 1988 debutta il primo spettacolo del Trio a teatro Allacciare le cinture di sicurezza al Sistina con il tutto
esaurito e repliche per tre anni. È la volta dello strepitoso successo della parodia de I Promessi Sposi trasmesso in 5 puntate da Rai 1 con ascolto medio di 13 milioni e picchi di 17. Nel '90 ancora teatro con In principio era il Trio.
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Il Gazzettino