Lo ha ucciso a bastonate e poi abbandonato in un fosso per portargli via poco più di 7 mila euro, l'incasso delle slot machine gestite dalla ditta per cui lavorava....
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A dare l' allarme erano stati i titolari dell'azienda: il Gps del furgone portavalori era rimasto fermo troppo a lungo, nella zona di Trino Vercellese, e l'autista non rispondeva al cellulare. Intercettato sulla provinciale 31, in direzione Vercelli, il furgone è stato fermato dai militari dell'Arma dopo un breve inseguimento. Al volante non c'era l'autista, ma il rapinatore, che nell'interrogatorio è crollato e ha confessato la rapina. Addosso, l'uomo fermato aveva una pistola giocattolo, replica della Beretta 92 in uso alle forze dell'ordine, un porta tessera recante la scritta «Carabinieri» e un tesserino di riconoscimento contraffatto dell'Arma.
«Ho rubato il furgone a Stroppiana», ha ammesso l'uomo. Del conducente, però, nessuna traccia. Il suo cadavere è stato ritrovato soltanto qualche ora dopo, in una zona boschiva di Gabiano, nell'Alessandrino, la faccia a terra e sulla nuca i segni evidenti delle ferite inferte con un corpo contundente, un ramo d'albero usato come bastone. I militari della Scientifica del Nucleo Investigativo di Alessandria hanno effettuato il sopralluogo della zona del delitto, mentre i rilievi tecnici sul fermato e sul furgone venivano realizzati dal Nucleo Investigativo di Vercelli. L'arma giocattolo e il resto del materiale trovato addosso al pregiudicato, originario di Acerra ma residente a Stroppiana, nel Vercellese, è stato sequestrato. Sequestrata anche la refurtiva, 7.452,60 euro in contanti, tra monete e banconote di vario taglio. E ora Valeriano Foglia chiede giustizia per il cugino ucciso: «Nessuno - scrive su Facebook - aveva diritto di toglierti la vita...». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino