Esultano i partigiani dell'Anpi. Il tribunale di Tivoli ha condannato il sindaco di Affile, Ercole Viri e due assessori della giunta, Giampiero Frosoni e Lorenzo Peperoni,...
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Secondo il sindaco della cittadina in provincia di Roma «è stato il più illustre dei cittadini di Affile», dimenticando però che Graziani fu responsabile durante l’occupazione fascista del Corno d’Africa di eccidi e massacri immani. Per esempio la strage nel monastero copto di Debra Libanos, dove diede forse il più terribile dei suoi ordini: sterminare chiunque si trovasse in loco. Monaci, pellegrini e giovani seminaristi (ragazzini anche di tredici-quattordici anni) furono massacrati a colpi di mitragliatrice. I morti furono duemila. Le vittime, portate a gruppi di venti-trenta sull’orlo di un dirupo a Laga Wolde, venivano incappucciate e fatte inginocchiare l’una accanto all’altra. Graziani nel 1936 fu responsabile anche della carneficina di Amba Aradam, l’altopiano teatro di una cruenta battaglia che lasciò a terra circa 20 mila etiopi. In quelle operazioni non esitò a usare il gas iprite e ricorrere alle armi chimiche per sterminare anche gli 800 civili, donne e bambini, che si erano rifugiati dentro le caverne sull’altipiano.
Nonostanta Rodolfo Graziani figuri nell’elenco dei criminali di guerra dell’Onu stilato nell'immediato dopoguerra, una Norimberga italiana non vi fu mai in Italia per motivi legati alla realpolitik post-bellica.
Il Gazzettino