VICENZA - "E' la negazione della democrazia". "No, è una spinta alla partecipazione". A Vicenza è scontro sul referendum. Il consiglio comunale ha dato il via libera, non...
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Una novità non da poco che ha modificato il regolamento degli istituti di partecipazione. In pratica, per un referendum serviranno 5 mila firme da raccogliere in tre mesi. "Con il quorum zero i contrari saranno indotti a votare piuttosto che ad astenersi", sottolinea il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci.
Non la pensa così il consigliere della civica "Impegno a 360 gradi" Claudio Cicero: "E' un'aberrazione - sentenzia - ll referendum deve mantenere il quorum del 50%". Contrari anche i portavoce del comitato "Più democrazia": "Attivare un referendum sarà più difficile - denunciano -. Cinquemila firme sono troppe. Inoltre nel collegio dei tre esperti chiamati a esaminare l'ammissibilità del quesito, non c'è alcun cittadino".
Dura anche Liliana Zaltron, consigliera comunale del Movimento Cinque Stelle: "Il regolamento doveva essere l'occasione per avviare la democrazia diretta, invece può essere definito una corsa ad ostacoli - accusa - Penso ai tempi ristretti per la raccolta firme e al collegio di esperti, che dovrebbe essere composto anche da cittadini". Dietro l'angolo, intanto, la prima consultazione: quella sull'Alta Velocità. Non è escluso che questa, una volta pronto il progetto di Rfi, venga indetta in autunno. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino