Settant'anni fa il bombardamento del Lanificio Rossi, sabato cerimonia

Lanificio Rossi bombardato il 14 febbraio 1945
SCHIO – Appuntamento con la grande Storia per la terra vicentina sabato 14 febbraio, con una visita guidata di un’ora per celebrare con commozione pubblica il 70. anniversario...

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SCHIO – Appuntamento con la grande Storia per la terra vicentina sabato 14 febbraio, con una visita guidata di un’ora per celebrare con commozione pubblica il 70. anniversario del bombardamento aereo del Lanificio Rossi, a ricordo delle 11 vittime (77 furono i feriti).




Operai del Lanificio Rossi, morti sotto le sedici bombe da 500 libbre sganciate dagli otto arerei del 347. Squadrone Usaaf (8 P-47 Thunderbolt guidati dal tenente Elmer Becher). La visita commemorativa nella Fabbrica Alta di via Pasubio con dettagliato racconto dei tragici fatti voluta dall’amministrazione comunale, è per sabato 14 febbraio con ritrovo dei partecipanti davanti al Giardino Jacquard alle 16.



Prenotazione obbligatoria allo 0445.691392. Il bombardamento del 14 febbraio ’45 (era il mercoledì delle Ceneri) iniziò qualche minuto prima delle 8, quando partì l’urlo della sirena antiaerea. Dopo pochi istanti arrivarono da Torrebelvicino otto cacciabombardieri americani per sorvolare la città e scomparire in direzione di Thiene, ma dopo una virata lo stormo rientrò sul cielo di Schio per puntare sul Lanificio Rossi e sganciare alle 8,05 le prime due bombe con l’aereo di testa.



Per cinque minuti fu un inferno, con gli altri sette aerei a sganciare 14 bombe, tutte da 500 libbre. Soltanto una non esplose. Il bombardamento sconvolse la fabbrica, con la ritorcitura devastata e ingenti danni ai magazzini tessuti e filati, alla tessitura, alla sfilacciatura e alla tintoria. Centinaia di case della zona subirono danni con vetri infranti e lesioni agli intonaci. Le undici vittime: Luigi Beriotto, Giovanni Bonato, Caterina Bravo, Caterina Gonzato, Caterina Griffante, Caterina Pozzan, Antonio Protto, Amalia Sandri, Antonio Spiller, Carmela Tosin e Giovanna Zilio. Alcuni giorni dopo si svolse la cerimonia funebre collettiva, con i feretri avvolti in drappi tricolori e caricati sugli autocarri del Lanificio Rossi a sfilare da via Pasubio al duomo in piazza Rossi, accompagnate a piedi da centinaia di cittadini. Sabato il loro ricordo con le autorità. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino