Pd e Anpi finiscono

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UDINE - Le sedi del Partito democratico di Udine e di Tavagnacco ieri sono state trovate imbrattate con scritte contro la Tav e le condanne inflitte a Torino per gli scontri in...

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UDINE - Le sedi del Partito democratico di Udine e di Tavagnacco ieri sono state trovate imbrattate con scritte contro la Tav e le condanne inflitte a Torino per gli scontri in Val di Susa. Lo ha reso noto il capogruppo dei democratici in consiglio regionale Fvg, Cristiano Shaurli: «Commentare questo genere di gesti è dar loro un'importanza e una notorietà che non meritano» ha detto riguardo alle scritte, che fanno chiaro riferimento ai provvedimenti emessi nei confronti di 47 attivisti del movimento "No Tav", condannati per gli assalti al cantiere di Chiomonte in Val di Susa. Shaurli esprime la sua vicinanza ai tanti iscritti al Pd: «Sono convinto che la stragrande maggioranza dei cittadini si aspetti da partiti e politica la capacità difficile di fare delle scelte, certo partecipate e condivise, ma senza cedere a estremismi o minacce; minacce che arrivano, poi, da chi certo non rappresenta i cittadini».

Sul caso sono intervenuti pure la segretaria regionale del Pd, Antonella Grim, e il segretario provinciale di Udine, Massimiliano Pozzo: «È un fatto grave, che condanniamo, perché sintomo di inciviltà, ignoranza e stupidità - hanno detto -. Sfogare rabbia e frustrazione, peraltro per la sentenza di un Tribunale, nel cuore della notte, deturpando i muri con scritte denigratorie è un gesto odioso e stupido, oltre che inutile ai fini di ogni causa, qualsiasi essa sia. Chi lo fa ha già perso in partenza».
Nella notte fra il 27 e il 28 gennaio scorsi è stata imbrattata anche la sede Anpi di Udine, come fa sapere la stessa associazione partigiana: «Dietro la "A" cerchiata, hanno deciso di nascondersi coloro che hanno ben pensato di ostentare tutto il loro coraggio facendosi coprire dal buio per la loro bravata narcisistica», rileva l'Anpi Udine in una nota che stigmatizza il gesto. In riferimento a questo atto vandalico Shaurli manifesta ulteriore sconcerto: «Un attacco verso chi ci ha donato con la democrazia anche la libertà di manifestare. Ma i partigiani che hanno rischiato la loro vita a volto scoperto e con fierezza sicuramente non si fanno spaventare da vigliacchi notturni e anonimi».

Sul fatto indaga la Digos.(((treppop))) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino