VICENZA - "Con il mio marito texano ci parliamo in varie lingue. Ma litighiamo in dialetto" ha spiegato una giovane moglie vicentina ai microfoni della Rai. Si è parlato di...
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Tra questi, in diretta dalla Basilica Palladiana, l’assessore alla Semplificazione Filippo Zanetti. A lui, dati alla mano, il compito di fornire un’istantanea della peculiare situazione del capoluogo vicentino.
“I matrimoni tra cittadini italiani e stranieri celebrati nel nostro comune nel 2014, sono il 30% del totale”, ci ha spiegato subito dopo la diretta l’assessore, che si occupa tra l’altro, anche di anagrafe e stato civile.
“Numeri importanti, ma coerenti con il numero di cittadini stranieri residenti in città. Sono, infatti, ben 19 mila su un totale di 114 mila, i residenti stranieri. Impossibile pensare quindi che questa realtà fatta di italiani, ma anche di rumeni, moldavi, polacchi, nordafricani e mediorientali, e naturalmente va ricordato che c'è una grossa comunità americana, non si mischi dando vita a nuove famiglie. È bello constatare che, al di là di stereotipi e chiacchiere da bar, Vicenza è una città matura. Una città abituata all’accoglienza, simbolo del cambiamento che sta lentamente interessando la società italiana e il mondo intero”.
Inutile negare le difficoltà che, come emerge dal dibattito, risultano essere principalmente legate alle differenze religiose. Ostacoli che diventano comunque aggirabili nel momento in cui non si ha più a che fare con integralisti, cattolici o musulmani che siano. “Bisogna considerare però che negli ultimi anni si sta verificando un cambio di tendenza”, spiega ancora Zanetti.
“Nel 2014 abbiamo celebrato 181 unioni civili, di cui 57 miste e 124 tra cittadini italiani. Ma i matrimoni religiosi sono stati solo 121, situazione praticamente capovolta rispetto a dieci anni fa. A dimostrazione di un cambio di costume radicale che, nonostante le profonde radici cattoliche, riguarda Vicenza, così come il resto del Paese. Ma dati e statistiche a parte, la cosa più bella è conoscere queste giovani coppie che, andando oltre paure e pregiudizi, riescono a scoprire la bellezza della diversità”.
Differenze culturali e religiose, ma anche culinarie e linguistiche, come hano spiegato le coppie che hanno affiancato l’assessore durante il collegamento con la trasmissione di Rai Uno. Libere di dichiararsi amore eterno in inglese, nonostante gli strafalcioni grammaticali, ma anche di mandarsi a quel paese in americano, spagnolo, italiano e all’occorrenza, perché no, anche in dialetto vicentino.
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Il Gazzettino