Nei novanta minuti, praticamente una partita di calcio, che è durato il consiglio dei ministri di venerdì Matteo Renzi è riuscito a segnare un goal decisivo. Aveva promesso...
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I CONTI IN TASCA - Testo finale del provvedimento alla mano, si può iniziare anche a fare qualche calcolo di quanto i lavoratori si troveranno ad avere in più nelle buste paga grazie al doppio bonus, quello di Renzi e quello del governo Letta. Se il primo è fisso, il secondo è essendo basato sul sistema delle detrazioni, ha una curva che tocca il suo massimo a 15 mila euro di reddito. Chi si trova in questa fascia ha già registrato un aumento di 19 euro mensili del proprio stipendio che sommati agli 80 di Renzi porta la somma a 99 euro. Al governo restano adesso da sciogliere sostanzialmente due nodi. Il primo riguarda gli «incapienti», coloro che guadagnano meno di 8 mila euro e dunque non pagano imposte. Per ora sono esclusi dalla manovra, anche se Renzi ha promesso che di loro si occuperà in un secondo momento. L'altro grande punto interrogativo è se il governo riuscirà a rendere «strutturale» il bonus di 80 euro. Per ora è finanziato per gli otto mesi che mancano alla fine dell'anno. Il suo rifinanziamento richiede 10 miliardi per il 2015. La ricerca dei soldi è rimandata alla legge di Stabilità, anche se il decreto approvato ieri promette tagli per il prossimo anno per 14 miliardi.
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Il Gazzettino