VICENZA - S’erano fatte degli scatti a luci rosse, i famosi selfie, in abiti succinti e pose provocanti. Così, per gioco, con la leggerezza che possono avere le quattordicenni....
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Da quel momento quelle foto hanno iniziato a passare di mano in mano, anzi di smartphone in smartphone ed in breve mezza scuola ne è entrata in possesso. Fino a che sono finiti sotto gli occhi di un genitore, che ha contattato la famiglia delle due “modelle-protagoniste”, che a sua volta s’è rivolta alla scuola per cercare una soluzione ma anche per affrontare il problema.
Nel frattempo della vicenda s’è interessata anche la Questura: non solo aver diffuso le foto incriminate, ma anche il solo fatto di detenerle sul proprio telefonino, è un reato. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino