«Difficile muoversi in questa selva»

«Difficile muoversi in questa selva»
Ieri, a bordo dei mezzi Actv, per rendersi conto di persona del caos del traffico, c'era anche l'amministratore delegato dell'azienda, Giovanni Seno. Su e giù per il Canal...

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Ieri, a bordo dei mezzi Actv, per rendersi conto di persona del caos del traffico, c'era anche l'amministratore delegato dell'azienda, Giovanni Seno. Su e giù per il Canal Grande, a fianco dei piloti. «Che sono anche troppo bravi a districarsi nella selva di motoscafi, gondole, barche da trasporto - commenta l'ad, al termine del giro - Purtroppo, sotto il ponte di Rialto, non è cambiato nulla rispetto all'anno scorso. Le barche da trasporto sono tantissime, come i motoscafi e le gondole... Spesso c'è chi non rispetta le regole e per i nostri mezzi muoversi in questa situazione è davvero molto difficile».

Una fotografia della situazione, a cui segue un'analisi amara. «Questo caos non lo crea la società dei trasporti, né lo può risolvere - premette l'amministratore delegato - Qui siamo di fronte alla trasformazione della città in un vero e proprio alveare di posti letto, le presenze turistiche si moltiplicano e Actv non è più in grado di reggere questa massa di gente. Chi pensa ai servizi Actv di una volta, si inganna. La situazione è del tutto cambiata». Un cambiamento che investe la città nel suo complesso. «Servirebbe una profonda riflessione sulle conseguenze di questa trasformazione, - continua Seno - che sono benefiche da un punto di vista strettamente economico, ma sono malefiche da un punto di vista delle infrastrutture: penso ai trasporti, ma anche alla raccolta dei rifiuti, agli stessi limiti fisici della città. Certi numeri non si possono reggere. Purtroppo la ricchezza non ha regole, tutti la rincorrono e se ne fregano del resto».
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Il Gazzettino