UDINE - (P.T.) Sarà una consulenza specialistica a stabilire la volontà o meno di uccidere dell'ottantenne di Udine che nelle prime ore di lunedì scorso ha afferrato un...
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La Procura della Repubblica di Udine che coordina le indagini sul caso, affidate ai carabinieri, chiederà infatti una consulenza sul caso dell'anziano, attualmente indagato per lesioni aggravate e non per tentato omicidio. Il gesto dell'ottantenne si inserirebbe, infatti, all'interno di una situazione di depressione di quest'ultimo: malato di una patologia molto grave, l'anziano non avrebbe retto al pensiero di veder soffrire la sua compagna di vita a causa della malattia.
Per questo, si ipotizza, che in un momento di estremo sconforto, non riuscendo più a intravedere una via d'uscita, l'ottantenne abbia deciso di compiere il tragico gesto. Non sarebbe il primo caso: in provincia, negli ultimi anni, si è assistito almeno a tre episodi simili, vicende di sangue con omicidio e suicidio che hanno interessato famiglie anche molto giovani. Finiti nel tunnel della depressione, i soggetti particolarmente fragili possono provare sollievo all'idea di portare con sé, nel gesto estremo, anche il compagno di vita e fin i figli: una distorsione del concetto di affetto e amore che a volte ha esiti drammatici. Nel caso della coppia di anziani di Udine, che deve essere ancora presa in esame dagli esperti e dagli stessi inquirenti, la situazione sembra apparentemente simile ma si è conclusa fortunatamente "solo" con un bilancio di due feriti. A far maturare nell'ottantenne la drammatica decisione sarebbe stata una recente diagnosi infausta relativa a un male incurabile che lo avrebbe colpito e che gli avrebbe lasciato poco scampo. Situazione aggravata da uno stato di salute della donna nulla affatto buono: ad occuparsi di lei è sempre stato, non a caso, il marito. Pare che fino a lunedì, nella coppia, sia sempre regnato un clima di serenità; non stati mai segnalati né liti né alcun tipo di maltrattamento. Dopo essere stata colpita dal fendente, la donna ha trovato la forza di uscire dall'alloggio e di chiedere aiuto a una vicina di casa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino