NEW YORK – A poche ore dall’arrivo del segretario di Stato Rex Tillerson a Mosca, alcuni “alti funzionari americani” dichiarano che i russi “erano a...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La notizia è stata riferita dalle agenzie di informazione, ed è chiaro che il fatto che essa sia venuta a galla alla vigilia della prima visita di Tillerson in Russia contribuirà a rendere ancora più difficili i già difficili colloqui con il collega Sergei Lavrov.
Nei giorni scorsi, Tillerson ha già usato parole pesanti per descrivere il comportamento di Mosca nella questione dell’attacco chimico dell’esercito siriano contro Idbil. Tillerson ha definito i militari russi o “complici” o “incompetenti”. Nel 2013, difatti, la Russia aveva firmato con gli Stati Uniti e il governo siriano l’accordo per l’eliminazione delle armi chimiche dalla Siria, e doveva esserne il garante. Il fatto che l’attacco sia potuto avvenire sarebbe la prova che Mosca non ha mantenuto gli impegni. Finora tuttavia l’Amministrazione Trump non aveva preso posizione nettamente nel giudicare se i russi sapessero dell’esistenza delle armi chimiche o fossero stati ingannati dal dittatore Bashir al-Assad.
Le nuove dichiarazioni, provenienti da funzionari dell’Amministrazione erano state già espresse poche ore prima anche dal senatore John McCain, il quale ha fatto notare che le forze armate russe collaborano gomito a gomito con quelle siriane e sono presenti nella stessa base da cui avevano preso il volo gli aerei con le armi chimiche a bordo: “I russi sapevano di quelle armi, perché operano esattamente in quella stessa base” ha denunciato il senatore. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino