Saragozza, ucciso perché indossava i colori della bandiera spagnola, arrestato un italo-cileno

Saragozza, ucciso perché indossava i colori della bandiera spagnola, arrestato un italo-cileno
A Saragozza un uomo è stato aggredito e ucciso solo perché indossava delle bretelle con le bandiera spagnola. Per quell'omicidio è stato arrestato un uomo...

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A Saragozza un uomo è stato aggredito e ucciso solo perché indossava delle bretelle con le bandiera spagnola. Per quell'omicidio è stato arrestato un uomo di 34 anni di origine cilena, ma con nazionalità italiana. Si chiama Rodrigo Lanza e, secondo i media spagnoli, è legato a gruppi di estrema sinistra anti sistema, con base a Barcellona, che aveva contatti con organizzazioni analoghe italiane.


La madre di Rodrigo Lanza, figlia di un ammiraglio cileno sostenitore di Pinochet, fino al 2006 ha gestito una libreria a Milano. Quell'anno si trasferì a Barcellona dove Rodrigo abitava in case occupate ed ebbe i primi guai con la giustizia, visto che fu condannato per avere gettato una pietra contro un poliziotto che restò paralizzato. Allora la madre fece una battaglia legale e pubblica per difendere il figlio: ora, undici anni dopo, questa nuova accuse pesantissime su Rodrigo Lanza per un drammatico episodio avvenuto nella città aragonese, dunque nella regione confinante con la Catalogna dove il 21 dicembre si svolgeranno elezioni tesissime, dopo che il processo indipendentista è stato fermato con l'applicazione dell'articolo 155 da parte del governo centrale e l'arresto di parte del governo della generalitat.


L'uomo ucciso, secondo i media, perché indossava bretelle con i colori della bandiera spagnola si chiamava Victor Lainez e aveva 55 anni. E' morto in ospedale martedì dopo che quattro giorni prima era stato colpito con un bastone di ferro fuori da un bar. Secondo la ricostruzione degli investigatori, Lanza, insieme ad altri tre militanti di estrema sinistra, ha avvicinato l'uomo, gli ha urlato fascista, lo ha rincorso e poi lo ha colpito con violenza alla testa. In occasione delle accuse del 2006, per le quali è stato condannato ed è rimasto in carcere sei anni, fu anche realizzato un documentario che intendeva dimostrare l'innocenza di Lanza. Ora la madre torna a difenderlo: «Chiediamo pazienza e non ci lasciamo trasportare da informazioni non verificate». Su Twitter ha diffuso una ricostruzione differente: Rodrigo e gli amici sarebbero stati vittime di una aggressione e si sarebbero difesi. Il tribunale però ha confermato l'arresto e la permanenza in carcere di Rodrigo Lanza.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino