Obama: «Basta donne pagate meno degli uomini. Le lavoratrici incinte meritano trattamenti equi»

Barack Obama
«Anche se siamo nel 2014, ci sono donne che ancora guadagnano meno degli uomini per fare lo stesso lavoro. E in questo Paese non ci possono essere cittadini e lavoratori di...

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«Anche se siamo nel 2014, ci sono donne che ancora guadagnano meno degli uomini per fare lo stesso lavoro. E in questo Paese non ci possono essere cittadini e lavoratori di seconda classe»: lo ha detto il presidente Usa Barack Obama nel tradizionale messaggio del sabato alle famiglie, appellandosi all'elettorato femminile a 4 giorni dalle elezioni di "midterm".




«Le donne devono avere una paga equa e devono avere le stesse possibilità di successo sul lavoro - ha detto Obama - Rappresentano oggi la metà della nostra forza lavoro. Le donne meritano di potersi mettere in aspettativa per prendersi cura dei nuovi figli, di un genitore malato, o prendersi di giorni di malattia. Le donne incinte meritano di essere trattate in maniera equa. Ancora oggi possono essere licenziate per prendersi troppe pause, o vengono costrette a prendersi aspettative non retribuite. Questo è sbagliato, e abbiamo il dovere di scegliere politiche che assicurino che le donne in attesa di un bambino vengano trattate con dignità e rispetto».



«La maggior parte dei lavoratori a basso salario sono poi donne - sottolinea ancora Obama - ma il Congresso in sette anni non ha voluto varare l'aumento del salario minimo a 10 dollari e 10 centesimi, un aumento di cui beneficerebbero 28 milioni di lavoratori, più della metà donne. Queste sono le politiche di buon senso che dovrebbero essere portate avanti».



Il presidente americano ha quindi rivendicato i successi in economia, dopo la grande crisi. «Abbiamo fatto tanta strada da sei anni fa - ha detto - Negli ultimi 55 mesi le nostre imprese hanno creato 10,3 milioni di posti di lavoro. E per la prima volta in sei anni l'occupazione è scesa sotto il 6%. E ancora, negli ultimi sei mesi la nostra economia è cresciuta al ritmo più veloce dal 2003».
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Il Gazzettino